Nel suo ultimo intervento alla Gazzetta dello Sport, Fabio Capello si è soffermato sull’evoluzione del Barcellona di Hansi Flick, squadra che l’Inter affronterà nelle semifinali di Champions League. I tagliandi per assistere alla gara di San Siro, il match di ritorno, sono già in vendita. L’ex tecnico ha descritto un Barça meno legato alla tradizione del possesso palla a tutti i costi e più incline alla verticalizzazione rapida. Flick pretende dai suoi un’intensità feroce, una pressione alta costante, e una reazione immediata alla perdita del pallone. Un’identità moderna e aggressiva che rende i blaugrana micidiali in fase di riconquista. Eppure, in quel pressing così ben strutturato, Capello intravede il primo vero punto debole. Quando la pressione salta, la retroguardia catalana lascia varchi importanti. Il tecnico lo ha notato chiaramente durante la gara di Dortmund, dove il Barcellona ha mostrato crepe evidenti nella tenuta difensiva.
Capello ha insistito su un punto preciso: Inzaghi dovrebbe concentrarsi più sulla gara d’andata col Borussia che sul ritorno, condizionato dal 4-0 maturato nella prima sfida. Nonostante il punteggio largo, il Barcellona ha concesso spazi inattesi anche in casa. Il modo in cui il Borussia ha saputo saltare la prima linea di pressione può servire da lezione. Se Lautaro e Thuram riceveranno palloni puliti dopo la rottura del pressing, gli spazi si apriranno in modo naturale. Capello invita poi a considerare un altro aspetto spesso trascurato: la gestione del pallone dopo il recupero. Evitare di riconsegnarlo subito al Barcellona significa anche allontanare la minaccia portata da fenomeni come Yamal, Lewandowski e Raphinha. L’Inter, dal canto suo, dispone di un’arma molto concreta: le palle inattive. Il Bayern, che ha sfruttato proprio questa via per mettere in difficoltà il Barça, ne è la prova più recente.
L’Inter può battere questo Barcellona grazie alla sua superiorità mentale e alla qualità della mediana. L’ex tecnico fa un confronto diretto tra i due centrocampo e sceglie senza esitazione quello nerazzurro, sottolineando come Barella, Calhanoglu e Mkhitaryan sappiano coniugare tecnica e intensità. Oggi, con un Lautaro in versione leader totale e un’Inter solida nei meccanismi difensivi, la sfida è alla portata: basta non concedere spazio ai funamboli blaugrana. La sfida nella sfida, secondo Capello, si giocherà proprio nella testa, nella capacità di non disunirsi e colpire nel momento giusto.
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