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Ariedo Braida si dimette da direttore sportivo del Milan, anzi no

14.48 Sono bastate due ore e Ariedo Braida è tornato ad essere il direttore sportivo del Milan. Le dimissioni presentate stamane sono state ritirate in seguito alla richiesta di ripensamento fatta dalla società rossonera. Braida si era probabilmente dimesso per le insistenti voci dell’arrivo a Milanello di Sean Sogliano. Altro che ritorno della serenità, all’interno del Milan sta succedendo di tutto e di più.

Ariedo Braida non è più il direttore sportivo del Milan: il dirigente rossonero ha rimesso il mandato nelle mani della società, rassegnando stamane le dimissioni. La notizia è stata rilanciata pochi minuti fa dal sito ‘Gazzetta.it’ e giunge a poche ore dall’indiscrezione di una trattativa segreta tra Barbara Berlusconi e l’attuale ds del Verona, Sean Sogliano. Dopo le dimissioni di Adriano Galliani, poi respinte da Silvio Berlusconi, quelle di Braida danno un nuovo scossone alla società rossonera, in piena rivoluzione dopo l’avvento della figlia del patron Barbara.

Ariedo Braida, era al Milan dal 1986: il suo sbarco in rossonero coincide con quello di Adriano Galliani che lo portò con sé dal Monza alla corte di Silvio Berlusconi. Il contratto del direttore sportivo era in scadenza a giugno del 2014 e già da tempo si mormorava non sarebbe stato rinnovato. Colui il quale ha portato al Milan gente del calibro di Rijkaard e Kaka’, dunque, ha deciso di anticipare i tempi e rassegnare le dimissioni prima del benservito. Rimane da capire ora cosa succederà nell’immediato: Braida si occuperà comunque delle operazioni di mercato di gennaio o le dismissioni saranno immediatamente esecutive?

In questo caso, Barbara Berlusconi dovrà accelerare nella ricerca di un nuovo ds, anche se pare assai improbabile che il candidato numero uno, Sean Sogliano, ottenga la rescissione contrattuale dal Verona. Quanto a Braida, dovrebbe finire alla Sampdoria con l’anno nuovo: la società ligure sta effettuando una rivoluzione societaria, esattamente come il Milan, e avrebbe scelto un dirigente esperto come lui per la rifondazione che passa attraverso l’arrivo di nuovi soci stranieri e il progetto del nuovo stadio di proprietà.

Mirko Nicolino

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