Simone Inzaghi, dopo la vittoria ottenuta contro il Cagliari, si è presentato in conferenza stampa con il consueto tono misurato, ma nel corso delle risposte ha lasciato spazio a una piccola crepa nella diplomazia. Dopo la vittoria contro il Bayern, un risultato che ha messo l’Inter in una posizione favorevole in vista del ritorno, l’allenatore nerazzurro ha toccato diversi temi. Tra questi, anche un accenno alla polemica post-partita sollevata dai tedeschi. Una situazione che ha fatto rapidamente il giro dei media internazionali e che ha aggiunto tensione a una sfida già delicata.
Inzaghi ha voluto chiarire di non essere al corrente delle lamentele degli avversari. Ha spiegato di essersi limitato a complimentarsi con la squadra e a concentrarsi sull’analisi della prestazione. Niente dichiarazioni provocatorie, niente risposte piccate. Solo una frase secca: “Le partite sono sempre aperte”. A pochi giorni dal ritorno a Monaco, il tecnico ha alzato l’asticella dell’attenzione, ricordando che il Bayern non è una squadra qualunque. Ha elogiato la qualità dell’avversario, parlando del monte ingaggi più alto al mondo. Un dato che, a suo modo, racconta il valore e la potenza economica dei bavaresi. Inzaghi ha poi spostato il focus sulla necessità di mantenere alta la concentrazione, evitando ogni forma di rilassamento.
Nel finale della conferenza, però, è arrivata la frase più interessante. Inzaghi, con un tono quasi ironico, ha tirato fuori un dettaglio poco discusso: “Dopo Monaco non ho visto grandi esultanze”. Una battuta asciutta, ma dal significato chiaro. Il tecnico ha lasciato intendere che i festeggiamenti tanto criticati da Kompany e Kane non siano stati poi così clamorosi. Parole che spostano la discussione su un piano più sottile. Nessun attacco diretto, ma una riflessione sottile. Inzaghi ha lanciato un messaggio: l’Inter non è andata oltre i limiti.
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