MilanNews ha intervistato Ariedo Braida che ha sottolineato l’importanza di diversi fattori che potrebbero essere mancati al Milan in questa stagione. “Dipende dalla dirigenza il saper creare lo stato di appartenenza al club. Che coinvolga tutti, dal presidente, all’allenatore al magazziniere. Dev’essere una cosa che si vive nello spogliatoio, a Milanello, sull’aereo. È qualcosa di non tangibile ma c’è. Chi ha fatto il dirigente per tanti anni queste cose le conosce, le capisce. E se sei bravo a capirle hai già fatto un grandissimo passo. È propedeutico per vincere”.
“Ci vuole una leadership. Serve riunirsi, parlare poco e fare. Niente proclami, ma progettare, lavorare sodo. Pochi proclami, ma fatti. Non basta l’allenatore. Ci vuole un insieme, una squadra. Qualcuno che abbia la mente pensante. Se lavorassi e fossi in una certa posizione avrei il mio punto di vista e farei una scelta. Poi è il tempo che stabilisce se queste scelte sono giuste o sbagliate. Quando le fai al momento sono tutte giuste”.
“Non mi permetto di giudicare la proprietà. In Italia ce ne sono tantissime straniere, il mondo è questo e la globalizzazione ha portato a questo. Mi adeguo e capisco. Dico solo che ho il mio allenatore preferito, ma non voglio insegnare ai dirigenti del Milan cosa devono fare”.
“Il Milan può sicuramente tornare a vincere, se le persone preposte a guidarlo faranno il lavoro che serve. L’Inter ha vinto lo Scudetto grazie a grandi dirigenti”.
L’articolo Braida: “Il senso d’appartenenza è propedeutico per vincere, il Milan può tornare al successo” proviene da Notizie Milan.
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