Chelsea's Brazilian midfielder Ramires (R) vies with FC Nordsjaelland's Danish midfielder Anders Christiansen (L) during their UEFA Champions League group E football match against FC Nordsjaelland at Stamford Bridge, London on December 5, 2012. AFP PHOTO / GLYN KIRK (Photo credit should read GLYN KIRK/AFP/Getty Images)
A Verona stanno per aggregarsi alle due squadre cittadine due nuovi giocatori: per l’Hellas è il secondo acquisto invernale dopo Leandro Greco, per il ds clivense Luca Nember è invece il primo colpo in entrata dopo tante operazioni in uscita (la più chiacchierata quella che ha portato Maxi Lopez al Torino). Due calciatori dal fisico, dalle caratteristiche e dal passato diverso: uno è Anders Christiansen, mediano danese con discreta esperienza internazionale, quello invece che avrà a breve a disposizione Mandorlini è Fernandinho, attaccante brevilineo brasiliano alla sua prima apparizione nel Vecchio Continente. Vediamo nei dettagli che tipo di giocatori sono.
Si tratta di un 24enne centrocampista danese che in patria era ed è considerato un ottimo giocatore, buona visione di gioco, il giusto agonismo e classe sopra la media per un incontrista; si è svezzato nel Lyngby, ma è nel Nordsjaelland che è venuto fuori, grazie anche alla maturazione anagrafica: ha affrontato la Juve in entrambe le sfide di Champions di due anni fa (entrando sempre però a partita in corso) e può vantare negli ultimi due anni e mezzo 67 presenze in campionato con 5 segnature (9 le gare in Europa), mentre nel curriculum spiccano anche le 7 partite giocate con l’Under 21 danese (e 2 gol). Questa nuova esperienza al Chievo, in cui arriva a titolo definitivo, potrebbe rivelarsi utile per una convocazione nella Nazionale Maggiore: molti in Danimarca pensano la meriti.
Solo omonimo del centrocampista del Manchester City, in realtà si chiama Luiz Fernando Pereira da Silva e di ruolo fa l’attaccante; quando era praticamente un bambino, parliamo di inizi anni ’90 visto che è un classe ’85, si parlava molto delle sue doti fuori dal comune, tanto che in carriera si è sempre portato appresso la zavorra, se così si può chiamare, del predestinato. In realtà Fernandinho, poco più di un metro e 70, velocità e colpi (rari) da brasiliano, alla lunga si è perso, anche se alle soglie dei 30 anni può coronare il sogno di giocare in Europa dopo le esperienze in Corea del Sud e Emirati Arabi Uniti; certo è che nel biennio 2010-2012 ha fatto discretamente bene nel San Paolo, non si è ripetuto nell’Atletico Mineiro di Ronaldinho, quindi il Gremio: 13 partite e neanche un gol. Una scommessa per il Verona, ma è pur sempre solo un prestito secco.
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