Scaldando i motori in vista della partita col Benfica di martedì 11 aprile, Stefano Cecchi esamina l’ultima partita di campionato dell’Inter contro la Salernitana:
INTER- «L’Inter non è più debole del Benfica, può batterlo. È in una crisi di sicurezza, nervosa. Ma dal punto di vista tecnico non parte battuta, anzi. L’Inter se esce da Salerno 0-3 dopo il primo tempo, non possiamo dire nulla. Pali, traverse, Ochoa che ha preso tutto. Poi alla fine arriva Candreva, che ammette di aver crossato, la palla la butta dentro il destino. Alla lunga i nerazzurri hanno sbagliato troppe partite per pensare ch e non sia condannabile. Ma spesso, o quasi sempre, l’episodio ci racconta una verità diversa. Se la rigiochi altre 100 volte l’Inter la vince 99. Lukaku? Non è quello di due anni fa, sta tentando disperatamente. La squadra sente la tensione. Finale di Juventus-Inter? Scene da condannare. Ma dentro a questa condanna c’è del buono. A me ha colpito Dzeko che va sotto la curva a dire “Questa è la maglia mia”: La reazione di Lukaku è oltre misura ma racconta una sofferenza, un’adesione, una partecipazione. Quel finale, che va condannato e sono sacrosante le squalifiche, non lo facciamo diventare l’emblema del calcio che non va. Quando io vedo una partecipazione emotiva, con una partecipazione che va oltre il contratto, non è lì che muore il calcio. Muore per gli ululati razzisti, per l’Heysel, per gli scontri fra ultras nelle autostrade».
L’articolo Cecchi: «Inter non inferiore al Benfica. Pari a Salerno? Dico questo» proviene da Inter News 24.
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