Stankovic ha parlato in conferenza stampa nel post partita di Milan Sampdoria. Le parole dell’allenatore al termine del match:
«È un raggio di sole. I tifosi sono l’unico raggio di sole che illuminano questo club. Li ho ringraziati tante volte quest’anno per il loro amore e la loro passione. Sono stati i migliori dal primo momento in cui sono arrivato fino alla fine»
Sulla situazione: «Sono crollato settimana scorsa. Mi portavo dentro tutta la voglia di dare il massimo, di riuscire a fare bene. Ho dato tutto me stesso: avrò rimpianti, ma non avrò rimpianti, non so come spiegarlo. Ho dato tutto ma non è bastato. Siamo insieme ai giocatori e abbiamo vissuto un momento particolare. Dopo un mese è iniziato qualcosa che non mi aspettavo. Le difficoltà sono aumentate giorno dopo giorno e poi sono sfuggite di mano. Nonostante tutto, ho sempre cercato di dare tutto: di motivare i giocatori, di litigare e toccare i tasti emozionali. Non mi aspettavo una retrocessione così presto. Abbiamo preso tanti pugni in faccia negli ultimi minuti che anche se sei fatto di piombo… ci crolli. Commentare la partita È un altro sport. Si è vista tutta la differenza: a questi livelli una diagonale sbagliata, una palla persa o i calci piazzati ti fanno pagare. Si accetta e si va avanti»
Su Zanoli: «Amione, Leris e altri sono cresciuti. Sono contento anche di Augello che ha dato continuità anche alle sue presenze: l’ho svegliato. Mi dispiace aver perso Audero, un portiere di grande livello. Zanoli non è un problema per il suo attacco, bisognerebbe lavorare – anche se non abbiamo tempo – su tantissime altre cose. È un profilo che può giocare a certi livelli, ma deve fare delle correzioni. La sua posizione è molto delicata: come quinto ci può stare. Da dove viene, però, giocano a quattro e lui deve migliorare la fase difensiva. In queste due settimane cercheremo di correggere»
Sull’abbraccio con Quagliarella: «Fabio non poteva che scegliere un bel posto così per segnare un gol. Ero stra felice per lui. Anche un avversario che si alza in piede e ti fa un applauso… Era forte, ma anche ora lo è. Non ha più la gamba, ma le sue letture e i suoi movimenti fanno capire che giocatore è. Quello che ci siamo detti rimane tra di noi. Si merita di segnare anche la prossima partita a Marassi. Spero resti nel calcio perché dà tanto»
Sul futuro: «Come prima cosa, voglio parlare solo di calcio. Essere criticato di brutto perché sono scarso o perché ho sbagliato qualche scelta, o ricevere dei complimenti perché la squadra gioca un bel calcio. Sono quattro anni che alleno e mi sono trovato in una situazione in cui non sono mai stato. Ogni giorno è stata una sfida contro me stesso. Il mio futuro? Non ho paura, non ho paura del non successo. Se devo fare due stepback lo farò, ma crederò sempre nell’orgoglio e nella responsabilità. Quello che sarà, lo accetterò»
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