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Dunga: “Eder? Per il Brasile si deve saper aspettare. Troppe pressioni su Felipe Anderson”

Il gol al debutto con la maglia azzurra ha spazzato via, almeno parzialmente e temporaneamente, le legittime perplessità sulla sua convocazione da parte di Antonio Conte. Non soltanto perché Eder non è italiano, ma anche perché il suo talento sportivo è apparso non superiore a quello di tanti altri calciatori dal sangue ‘tricolore’.

Ora a commentare il caso c’è il ct del Brasile Carlos Dunga secondo il quale l’attaccante della Sampdoria ha compiuto, forse, una scelta frettolosa. Ma nelle parole rilasciate dal tecnico verdeoro a La Gazzetta dello Sport non sembra essersi spazio per la polemica:

Chi vuole il Brasile deve anche saper aspettare. Nel suo ruolo qui avevo a disposizione Neymar, Coutinho, Oscar, Robinho e Willian. La maglia verdeoro è speciale. Va corteggiata. E va colta al volo l’occasione giusta. Prendete Firmino, prima di queste amichevoli contro Francia e Cile era solo un talento. E’ entrato e ha segnato gol decisivi. E ora è nel gruppo. Eder ha avuto fretta. O forse ha fatto la scelta giusta. Lo dirà il tempo.

In questo momento non ci sono brasiliani che giocano in Serie A nella rosa del Brasile. E, a sentire le parole di Dunga, la situazione rischia di non cambiare nei prossimi mesi. Felipe Anderson, per esempio, nonostante la grande stagione alla Lazio non ci sarà in Coppa America perché “non si fanno esperimenti in un torneo così importante”, ma “se continuerà a esibirsi a questi livelli prima o poi arriverà nella Seleçao”:

E giù a pomparlo. Procuratori, dirigenti, tifosi. Ma siamo sicuri che così si fa il bene del ragazzo? Felipe Anderson non ha la personalità di Romario o di Baggio, che sapevano vivere con tante pressioni sulle spalle. E’ stato convocato nell’Olimpica brasiliana è ha faticato. Lui deve crescere nella Lazio. E deve stare tranquillo: lo seguiamo con attenzione.

Dunga ha parlato anche di Neto, il portiere brasiliano della Fiorentina che sembra destinato alla Juventus. Il ct verdeoro ha esplicitamente detto di non condividere la scelta di fare il secondo di Buffon:

Un portiere giovane che va a sfidare Buffon. Non mi sembra una buona idea. Non riesco a immaginare Gigi in panchina e Neto al suo posto. Buffon ha ancora fame. E un giovane talento deve giocare, non aspettare.

Massimo Galanto

Classe 1988, pugliese di nascita, è giornalista pubblicista dal 2010. Scopre il mondo dei blog per caso, dopo esperienze legate ai giornali di ‘carta’. Laureato prima all'Università degli Studi di Bari e poi a La Sapienza di Roma, vive nella Capitale. Ma in questo momento potrebbe essere ovunque.

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