Feyenoord-Inter: le pagelle della Gazzetta dello Sport, colpisce un’insufficienza

I nerazzurri portano a casa un ottimo risultato in vista del ritorno da giocare a San Siro tra 5 giorni.

Una notte europea di quelle da ricordare, in cui l’Inter ha lasciato il segno con una prestazione solida e compatta. Ogni giocatore ha dato il massimo, contribuendo a un successo fondamentale per la prosecuzione, si spera, del cammino in Champions League. La squadra ha dimostrato carattere e determinazione, interpretando al meglio ogni fase della partita. Bastoni, adattato a un ruolo inedito, ha offerto una prova impeccabile, mostrando lucidità e senso della posizione. Non da meno Thuram, autore di una prestazione esplosiva, con un gol spettacolare e una presenza costante nell’area avversaria. Inzaghi nel post-gara ha rivolto parole importanti su due singoli in particolare.

Protagonisti inaspettati e conferme preziose

Accanto alle stelle più luminose, alcuni giocatori hanno saputo sorprendere, lasciando il pubblico a bocca aperta. Dumfries e Barella hanno mantenuto alta l’intensità, supportando la squadra con giocate decisive. Lautaro, sempre più leader, ha superato Mazzola per gol segnati in Champions, con un controllo palla fulmineo e un tiro imparabile. De Vrij ed Acerbi hanno offerto sicurezza in difesa, mentre Asllani e Frattesi hanno garantito equilibrio in mezzo al campo. Anche chi ha giocato meno minuti ha contribuito con determinazione, dimostrando l’importanza della profondità della rosa.

Luci, ombre e il verdetto della Gazzetta

La Gazzetta dello Sport ha premiato Bastoni e Thuram con il voto più alto, 7,5, sottolineando il loro impatto decisivo. Il difensore, definito il simbolo di un’Inter perfettamente organizzata, ha interpretato il ruolo con maestria. Il figlio d’arte, con un gol acrobatico e un rigore guadagnato, ha onorato la storia familiare nello stadio che vide trionfare suo padre (vinse l’Europeo). Lautaro ha meritato un 7 pieno, come Dumfries e Barella, mentre De Vrij e Acerbi hanno ottenuto un buon 6,5. Non tutti, però, hanno brillato: Taremi e Zielinski, valutati con 5,5, hanno pagato errori pesanti, come il rigore fallito dal polacco che poteva ipotecare ancor di più la qualificazione ai quarti.

 

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