Negli ultimi tempi, le prestazione offensiva del Milan hanno sollevato non poche preoccupazioni tra tifosi e analisti sportivi. Nonostante un attitudine piuttosto offensiva mostrata in campo, la squadra non è riuscita a concretizzare le numerose occasioni create, evidenziando una mancanza di precisione e di efficienza davanti alla porta avversaria.
La Gazzetta dello Sport oggi in edicola analizza, dati alla mano, questo problema evidenziato soprattutto dalla coppia di centravanti Morata-Abraham e non si ferma ai numeri.
Nonostante le numerose occasioni create, il Milan ha mostrato delle lacune nell’efficacia offensiva, in particolare attraverso le prestazioni di Morata e Abraham che, uniti, hanno collezionato soltanto 6 gol in campionato. Questo dato passa in secondo piano quando si considera che i due attaccanti sono stati protagonisti di numerosi tentativi non incisivi verso la porta avversaria e hanno mostrato un’evidente difficoltà nel finalizzare le azioni offensive del Milan.
Se da un lato la squadra ha mostrato capacità nel creare gioco, dall’altro i recenti risultati mettono in luce la necessità di un’innovazione tattica, soprattutto in fase offensiva. Questa esigenza diventa ancora più pressante se si considera che, in tre delle ultime quattro partite interne di Serie A, il Milan non è riuscito a segnare, un bilancio preoccupante se confrontato con le proprie performance precedenti a San Siro. La ricerca di un nuovo equilibrio, unitamente al recupero dei giocatori infortunati e al miglioramento nella precisione di tiro, sarà fondamentale per invertire la tendenza e ristabilire il Milan come forza dominante nella competizione.
Parlando di numeri, che di per sé rivelano la problematica situazione, impressiona il confronto con le altre coppie-gol della Serie A. Se Morata ed Abraham sono fermi a sei gol in due, L’Atalanta ad esempio può sfoggiare un rotondo venti portato in dote da Retegui e Lookman, l’Inter un bel 15 con Thuram e Lautaro mentre la coppia Viola formata da Kean e Gudmundsson si ferma a 12, comunque il doppio di quella milanista. Quindi che fare? O a giugno il Milan dovrà spendere per un nuovo centravanti o forse è arrivato il momento di puntare per davvero su Camarda.
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