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Garcia Hernandez: “L’Italia è la seconda casa di Morata ma resta da vedere se accetterà una riduzione dell’ingaggio”

Il giornalista spagnolo di AS Jorge Garcia Hernandez torna sul possibile approdo a Milano dell’attaccante spagnolo.

Jorge Garcia Hernandez ha parlato a MilanNews dei possibili problemi che potrebbero sorgere sullo stipendio di Morata. “Possibilità che abbassi le pretese rispetto ai 6 milioni a stagione attualmente percepiti? Questa è una domanda da fare al suo agente o a Morata stesso. Tutti sanno che l’Italia è la sua seconda casa, che gli piace vivere in Italia, sua moglie viene da lì e ha già vissuto per tanto tempo nel vostro paese. L’estate passata i suoi rappresentanti hanno parlato con tutti i grandi club italiani, uno a uno, anche il Milan. I rossoneri hanno mostrato interesse ma non potevano fare nessuna operazione pagando il costo del trasferimento più quello dell’ingaggio. Non so se la situazione nel Milan è cambiata ma credo che il miglior modo di trattare, prima di tutto, sia capire la volontà del giocatore: se lui desidera giocare in Italia e nel Milan, ci sono molte formule che si possono fare per non perdere soldi, magari con un contratto lungo. Solo se c’è una volontà chiara del giocatore e del club…”.

Alvaro Morata

Le sue caratteristiche

Le qualità di Morata le conoscete. Un attaccante che lavora molto bene negli spazi e li attacca molto bene. Si smarca in continuazione, si sposta velocemente sulle fasce e prova a giocare il pallone e combinare con il centrocampo. Non è un attaccante molto associativo ma ha capacità di tenere il pallone: è molto rapido e ha un bel gioco aereo. Non è un segreto quello che vi dico, in Italia lo conoscete molto bene. Inoltre c’è una qualità per me che ha dimostrato molto più in Italia che in Spagna: con la Juventus è stato capace di giocare accanto ad altri attaccanti molto importanti. Ha avuto l’intelligenza e la capacità di adattamento per giocare con Vlahovic, per esempio, e con Cristiano, senza che questo fosse un problema. Dimostra una grande capacità di adattamento insieme ad altri attaccanti centrali. Nel Milan dobbiamo vedere quale sarà l’idea di gioco, se giocare con un solo attaccante centrale oppure con un centravanti e una seconda punta. Un giocatore di livello adatto per una squadra storica come il Milan”.

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