«Juric mi ha cambiato, ora sono un altro giocatore: ho capito che c’è un momento per correre e un altro per aspettare. Possiamo fare grandi cose con questa squadra e questo allenatore». Sono parole di Yann Karamoh, uno dei giocatori più brillanti in casa Toro nell’amichevole con il Lens. I francesi sono una squadra che parteciperà alla Champions, hanno fatto la partita, i granata si sono visti poco davanti, solo 5 conclusioni, tra le quali proprio un’azione del venticinquenne contrassegnata da una botta di sinistro deviata in angolo in chiusura di primo tempo. Lo 0-0 finale ha certificato una volta di più la forza di un reparto difensivo, anche grazie alla mancata partenza di Schuurs. Ma in attacco, invece, dove sono i margini di miglioramento della squadra rispetto alla scorsa stagione? Proviamo a indicarne tre, modi di segnare dai quali è lecito attendersi qualcosa di più.
1) Le conclusioni da fuori. Sette reti non sono poche, anche se 3 sono arrivate in Coppa Italia e, di conseguenza, in campionato si può fare di più. É lecito pensare che più che nuovi tiratori, sono coloro che hanno lasciato un segno isolato della loro presenza possano incrementare il loro contributo. Stiamo parlando di Radonjic, Sanabria, Ilic e per l’appunto Karamoh. Sperando che torni Vlasic o che arrivi Malinovskyi, uno che saprebbe come fare, idea lanciata con un titolo forte da Tuttosport nell’edizione di ieri.
2) L’opportunismo. Chiedere di più a Sanabria è giusto, sperare che si ripeta in doppia cifra potrebbe già bastare per essere soddisfatti. Contro Napoli e Atalanta ha segnato da respinta. Gol inutili in due gare perse, ma indicativi di una soluzione: credere ai palloni sporchi per incrementare la propria pericolosità. E se ci fosse qualcun altro, tanto meglio.
3) I gol da corner. Il Toro ha ottimi difensori che saltano bene. Possibile che dalla bandierina siano nati solo 2 reti e neanche pulitissimi? Zima col Cittadella e Karamoh nel derby approfittando proprio di una sponda di Buongiorno. I margini di crescita sono enormi.
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