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Inter e Juve, la storia di un duello infinito e avvelenato: i punti salienti

Dopo le prime 4 giornate di campionato, Inter e Juve sembrano avere le carte in regola per darsi battaglia per lo scudetto

Inter e Juve sono legate da un amore-odio che mette radici nella storia del calcio. La Gazzetta dello Sport prova a raccontarla in un focus: rigori negati, antiche vendette, acredini mai dimenticate, e molto altro ancora…

INTER JUVENell’era moderna, tra fine Novecento e nuovo millennio, questa storia comincia con lo Juve-Inter (1-0) della primavera del 1998. Il rigore negato a Ronaldo per “blocco” di Iuliano è il primo spartiacque vicino a noi. «Si vergogni, si vergogni», urla Gigi Simoni allenatore dell’Inter all’arbitro Ceccarini. Il grido, non insultante, gli costa l’espulsione e gli vale però un posto nel pantheon interista.

CALCIOPOLI

Il 5 maggio 2002 L’Inter perde per 4-2 a Roma contro la Lazio e la Juve vince per 2-0 a Udine, con relativo sorpasso scudetto. La domenica della disfatta interista, che però va rivisitata con il senno di Calciopoli perché su quella volata scudetto pesa come un macigno un rigore negato a Ronaldo, sempre lui, in Chievo-Inter (2-2) di qualche settimana prima, con De Santis arbitro. Impossibile non pensare male, visto quello che accadrà nel 2006.

Il 2006, Calciopoli, l’anno zero del nostro calcio. La Juve condannata alla retrocessione in Serie B, sentenze sportive che resisteranno a ogni ricorso e a innumerevoli tentativi di revisionismo e riscrittura di parte; l’Inter che vede confermata la percezione di una regia neppure tanto occulta sul campionato. È il punto di non ritorno, impossibile qualunque pacificazione. Juve e Inter per sempre antitetiche e arcinemiche. Ancora oggi, non appena si dice o si scrive Calciopoli, fiumi di odio continuano a scorrere sui social, i bar Sport di una modernità molto presunta.

IL TRIPLETE NERAZZURRO

Nel post Triplete interista, la Juve risale al potere, con Antonio Conte e Massimiliano Allegri. Scudetti in serie, con l’Inter decadente. Finché una sera d’aprile del 2018, Higuain a San Siro segna il 3-2 juventino allo scadere, in una partita avvelenata dagli errori arbitrali, in primis la mancata espulsione di Pjanic. Lo scudetto lo vince la Juve sul Napoli, ma questo Inter-.Juve rinnova la tradizione dei “troubles”, degli eterni tumulti tra mondi ormai inconciliabili.

ANTONIO CONTE

Finché non accade l’imponderabile, Antonio Conte diventa allenatore dell’Inter. Proprio lui, l’uomo simbolo dello juventinismo, in campo per uno spezzone nella domenica del ‘98 in cui Ronaldo si infranse su Iuliano. Conte va all’Inter e vince lo scudetto al secondo tentativo, nel 2021. Conte si immerge nell’interismo quanto Mou. Una sera, dentro uno Stadium deserto a causa della pandemia, si lascia andare a un insulto e a un dito medio contro Andrea Agnelli. Uno strappo epocale, attenuato poi da un tentativo di ricomposizione, non sappiamo se riuscito

ULTIMI CONFRONTI

E siamo al passato prossimo, all’Inter di Simone Inzaghi che batte la Juve ai supplementari sia nella Supercoppa italiana del 2021 sia nella finale di Coppa Italia del 2022, successi che rimarcano come il vento sia cambiato un’altra volta, come oggi l’Inter sul campo sia davanti alla Juve. Se guardiamo ai bilanci, le due società sono affiancate, alle prese con discrete quantità di debiti, sebbene la Juve abbia le spalle coperte da Exor. L’ultimo cortocircuito è cronaca: ad aprile, in Coppa Italia, Lukaku ancora interista è stato bersaglio di insulti razzisti allo Stadium e per somma beffa è stato espulso. In estate Lukaku ha brigato per passare alla Juventus. Come se non bastasse, Cuadrado dalla Juve all’Inter, ma sul serio. Soltanto la saga di Inter-Juve poteva spiazzare così, all’ennesima potenza.

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Redazione F

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