La Juve vola sulle ali del 4-3-3. Contro un Verona fin troppo morbido. Vola con un modulo che finora Allegri non aveva mai utilizzato e che Conte aveva dovuto mettere nel cassetto dopo gli infortuni di Simone Pepe. Lui, l’unico uomo che può permettere ai campioni d’Italia di giocare con il tridente. Ergo, già domenica torneremo al 4-3-1-2 e difficilmente ammireremo spesso questo schema, considerato che l’ex udinese non potrà giocare titolare. O, comunque, non tante volte.

Con un Pepe al massimo della condizione, invece, potremmo eccome – anche in corso d’opera – vedere la Signora attaccare con due esterni molto alti e una punta centrale. Un modulo che potrebbe esaltare un giocatore d’area come Fernando Llorente, che accoglierebbe come manna i cross ora da destra, ora da sinistra. Ieri al centro c’era Morata, che fa un lavoro diverso dall’ariete basco.

Con il 4-3-3 ci sarebbe comunque un altro ‘piccolo’ problema. Tevez non può fare il Giovinco (e neanche il Coman). Sarebbe sacrificato sulla fascia, ma è impensabile pure vederlo in panchina. O alternativa di Llorente al centro. Anche per questo motivo, il 4-3-3 può diventare un’arma importante durante i 90′, ma difficilmente Allegri in campionato o in Champions potrà schierare così la sua Juve dall’inizio.

Accontentiamoci quindi della Coppa Italia. E applaudiamo al ritorno in campo di Pepe. Un calciatore che ha fatto gruppo. Che piace ai tifosi. Che dopo ogni gol, i compagni vanno ad abbracciarlo. Ma queste son cose che spesso capitano agli ex. Pepe vuole sentirsi ancora parte di questa Juve. Ieri ha cercato il gol con insistenza, ogni volta che andava a battere gli angoli, il popolo juventino lo salutava con scroscianti battimani. Come accade per Pirlo o accadeva per Del Piero. Insomma, 4-3-3 a parte, c’è tanta voglia di Pepe.

Riproduzione riservata © 2024 - CALCIOBLOG

ultimo aggiornamento: 16-01-2015