Il Milan si proietta già alla prossima stagione, visto che in questa ormai c’è poco da fare. L’obiettivo quarto posto sembra una chimera (-8 dalla Juventus) e l’eventuale vittoria della Coppa Italia non basterebbe per salvare l’annata. La dirigenza, tra una lotta di potere e l’altra, sta cercando di programmare il futuro rossonero, partendo dal nuovo direttore sportivo. Furlani ha in programma diversi colloqui con i possibili candidati ma la decisione verrà presa con grande calma: non sono attesi annunci prima di aprile, ma il tempo della scelta potrebbe anche protrarsi fino ad inizio estate.
Il favorito per il ruolo di DS sembra essere Fabio Paratici e l’ex dirigente della Juventus vorrebbe portare sulla panchina rossonera una vecchia conoscenza come Massimiliano Allegri. Il tecnico livornese porterebbe esperienza e mentalità vincente ad una squadra che si è totalmente persa in questa stagione. Inoltre, molti elementi già presenti in rosa potrebbero essere dei pezzi ideali per lo scacchiere di Max, quindi in estate si potrebbe procedere con una rivoluzione più soft, visti anche i mancati introiti derivanti dalla qualificazione alla prossima Champions League. Il budget sarà ridotto e la collaborazione tra il DS e l’allenatore sarà fondamentale: una coppia ben rodata come Paratici e Allegri potrebbe fare la differenza in questo senso.
Negli anni, abbiamo imparato a conoscere le caratteristiche delle squadre di Allegri: molto accorte in fase difensiva, centrocampo muscolare e tecnico e ripartenze fulminee. Partendo dal reparto arretrato, vero problema del Milan negli ultimi anni, un fedelissimo del tecnico potrebbe essere Pavlovic, centrale aggressivo e forte fisicamente: un giocatore simile, per caratteristiche, a Chiellini, uomo che ha fatto le fortune dell’allenatore alla Juventus. A centrocampo, il Milan ha un buon mix di quello che vorrebbe Allegri: i muscoli di Fofana, Musah e Bondo e la qualità tecnica e di inserimento di Reijnders. In attacco ci sono più dubbi: oltre alla certezza Pulisic, ci sono i punti di domanda Leao e Gimenez. Rafa sarebbe perfetto per le ripartenze “allegriane”, ma la sua applicazione difensiva potrebbe non piacere, mentre il messicano rischia di finire nello stesso loop di Vlahovic nell’annata scorsa, con pochi palloni giocabili e poche possibilità di andare in gol.
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