Carlo Ancelotti è uno dei grandi milanisti rimasti nel cuore di tutti i tifosi rossoneri, prima come calciatore e poi come allenatore. Indimenticabile il suo gol da fuori area nel mitologico 5-0 al Real Madrid in Champions League, così come il trionfo di Manchester nel 2003 contro la Juventus, dopo aver vinto una semifinale rocambolesca contro i cugini nerazzurri. Domani sera Ancelotti, allenatore del Real Madrid, affronterà il Borussia Dortmund per l’ennesima finale europea. Occasione questa per concedere un intervista a La Repubblica, in cui ha parlato anche di Leao.
Ancelotti ha senza dubbio il palato fine, abituato a trattare con calciatori dotati di talento estetico e pratico assoluto. Basti ricordare i nomi che schierava nel suo Milan in mediana, da Seedorf a Kakà, da Rui Costa a Pirlo. Senza dubbio sa riconoscere il genio e la qualità di un calciatore. Caratteristiche che ha notato anche in Leao, affermando che “il Milan ha un grande talento come Leao”.
Dopo la carezza al portoghese rossonero, arriva la stoccata che suona tanto di consiglio paterno a un ragazzo che ha tutte le doti per sfondare nel calcio che conta ma che, al momento, si perde in dettagli che però fanno la differenza. Ancelotti infatti sottolinea che “Leao è da picchiare, a volte. Se fosse con me, lo picchierei tutti i giorni”. Sicuramente lui saprebbe come farlo definitivamente esplodere, in carriera ha infatti dimostrato di saper trattare con i campioni.
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