Il Milan sta prendendo parte ad una tournée negli Stati Uniti dove sta recuperando ottime indicazioni. Le due vittorie in sequenza contro Manchester City, prima, e Real Madrid poi, hanno messo in mostra il lavoro di Fonseca, le qualità di alcuni singoli, in particolare quelle di alcuni ragazzi della Primavera rossonera che hanno brillato attirando già le lusinghe di alcuni grandi club europei. Zlatan Ibrahimovic ha concesso un’intervista a ESPN, il giorno dopo l’amichevole contro il Real Madrid, in cui ha parlato del suo nuovo ruolo al Milan e non solo.
Ibrahimovic ha sottolineato che il passaggio da calciatore a dirigente “è un cambio che si affronta giorno dopo giorno. Ho un sacco da imparare. Ho le mie esperienze ma adesso lavoro da un diverso punto di vista. Sto lavorando con brave persone, le migliori e mi fanno stare al meglio. Siamo una bella squadra e sono eccitato. Mi piacciono le responsabilità e le pressioni, mi piacciono le pressioni. Noi ci mangiamo la pressione a colazione”.
Ha poi risposto in merito al contributo dell’americano Pulisic, sottolineando che “l’anno scorso con noi abbia fatto la sua miglior stagione della carriera. Credo che quando sei felice fuori dal campo, tu poi lo porti in campo. Ha avuto una stagione stupenda, ha segnato un sacco di gol e fornito tanti assist. Si è sentito libero, è arrivato da noi e si è mostrato per quello che è. Mi aspetto che possa fare anche di più questa stagione e possa crescere anche come leader: siamo una squadra giovane e abbiamo bisogno di questi leader mostrino la strada alla squadra”.
“Io conosco i ragazzi perché ci giocavo insieme. Adesso io prendo decisioni che riguardano anche questi giocatori, sul loro futuro. Non è facile, da compagni a lavorare sopra di loro e prendere decisioni, spesso difficili e non amichevoli”.
“Siamo arrivato con una squadra giovane perché molti giocatori erano in vacanza. Fino ad adesso la squadra sta facendo bene. Abbiamo anche un nuovo allenatore quindi serve tempo perché la sua identità sia assimilata dal gruppo. Noi dobbiamo essere pazienti ma già dalle due partite che abbiamo giocato qua in America si vede che la squadra sta migliorando, la squadra sta iniziando a capire le idee dell’allenatore. Ma è la preseason. Queste partite sono ottime per i giocatori che sfidano grandi partite e giocatori, ti dà maggiore adrenalina ed energia per fare il lavoro duro. Per ora tutto va bene”.
“Fare l’allenatore non è facile. Quando da calciatore diventi allenatore devi ripartire da zero e fare un passo alla volta, da una squadra piccola o dalle giovanili. Per me fare questo passo sarebbe stato troppo grande. Da giocatore già non avevo molto tempo libero e immagina come sarebbe stato da allenatore. E io voglio godermi la vita anche in una maniera diversa”.
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