Il Milan vola negli States dove prenderà parte a una tournée di prestigio insieme al Real Madrid, nei Campione d’Europa, al Manchester City di Guardiola e al Barcellona. Il Club di Via Aldo Rossi conta attraverso questa partecipazione di ampliare e cullare il proprio brand nel continente a stelle e strisce dove anche lo stesso Cardinale ha ricordato ci sia una forte, massiccia, concentrazione di tifosi rossoneri. Zalatan Ibrahimovic, intervenuto a CBS Morning, ha parlato di come vive il suo nuovo ruolo da dirigente sportivo del Milan, soprattutto dopo una lunga carriera in cui dominava sui campi di calcio di tutta Europa.
“Giocare a calcio è più semplice rispetto a quello che sto facendo oggi, ma sto imparando. Sto attraversando una fase di apprendimento, sono umile. È un’angolazione differente rispetto a quello a cui ero abituato, ma ho ottimi professionisti attorno a me, quindi…”
Se la parte difficile è dire ai giocatori di giocare bene e non lo fanno: “Fino a quando vincono mi va bene. Il problema è quando iniziano a perdere. Siamo venuti con un’atteggiamento diverso, ma va bene. Il problema è che io non posso influenzare il gioco, come facevo prima, quindi devi trasferire il tuo atteggiamento, la tua mentalità, la tua esperienza negli altri giocatori, ma stanno lavorando bene”.
Sul personaggio, costruito o vero di Ibrahimovic, lo stesso Zlatan chiarsice di essere “un “bullettproff mind” (mente antiproiettile ndr). Zlatan sono io, non è un personaggio. Molte persone mi chiedono spesso se io reciti, ma no. Quello che vedi sono io. Da dove vengo era importante essere sicuri di sé, dovevi vedertela da solo e dimostrare a te stesso di essere il migliore, ma non solo nel calcio o in qualsiasi cosa io abbia fatto, come a scuola. Io penso che sia importante, perché quando entri in questo mondo, il 50% è una questione di testa”. In merito ai tanti ragazzi che vogliono seguire l’esempio delle svedese, Zlatan risponde che “dipende da quanto lontano vuoi arrivare. Io ho creduto nella disciplina e nel duro lavoro, che ripagano sempre. Quindi già in tenera età devi prepararti mentalmente perché quando arrivi sui grandi palcoscenici o mangi o vieni mangiato. Con i ragazzi di giovani di oggi devi prima conoscerli e poi spingerli”.
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