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Milan, Ordine attacca Ibra: “La responsabilità è sua perché…”

Franco Ordine ha speso parole molto critiche in merito al ruolo di Ibra nel Milan, addossando allo svedese le responsabilità della debacle.

Nel tempio del calcio milanese, San Siro, la Champions League solitamente risuona come una sinfonia dalle mille promesse. Tuttavia, nelle ultime uscite, il Milan sembra danzare sulle note di un vecchio spartito, tanto che la recente sconfitta ha sollevato non poche perplessità. La presenza di illustri ospiti, come Kakà, Figo e il presidente dell’Uefa Ceferin, al fianco di un Zlatan Ibrahimovic tornato per l’occasione tra i tifosi, non è bastata a trasformare l’andamento in campo, dove la squadra non ha mostrato i progressi sperati.

I difetti non sanati

Nonostante un inizio che poteva sembrare promettente, grazie a un gol di Pulisic, ben presto il Milan ha mostrato tutti i suoi limiti, quelli evidenziati già durante la scorsa estate e al momento dell’arrivo del tecnico portoghese Paulo Fonseca. L’allenatore aveva parlato di “calcio dominante”, ma gli antichi difetti, soprattutto in difesa con i troppi gol subìti nella scorsa stagione, non sono stati affrontati adeguatamente.

Zlatan Ibrahimovic e Giorgio Furlani

Dalle piccole sfortune alle grandi responsabilità

Complicazioni come l’infortunio del portiere Mike Maignan e la scelta di promuovere il giovane Lorenzo Torriani come sua alternativa hanno evidenziato una certa leggerezza nelle decisioni di gestione della rosa. A ciò si aggiunge l’assenza di Ismael Bennacer, i cui rientri sono posticipati a gennaio, lasciando il centrocampo notevolmente ridotto.

La questione della leadership

Zlatan Ibrahimovic, presente nello stadio ma fuori dal campo, non ha esitato a rivendicare la propria influenza e a smarcarsi dalle responsabilità dirette dei problemi tattici visti in campo. Le sue dichiarazioni, “Sono io il boss,” riflettono la volontà di mantenere un ruolo centrale nel progetto Milan, nonostante non possa influenzare direttamente le prestazioni difensive della squadra. Queste dichiarazioni vanno oltre gli aspetti tecnici, segnando forse una volontà di mantenere un controllo morale e motivazionale sul gruppo, specie in vista dei prossimi impegni importanti come il derby.

La situazione attuale pone diversi interrogativi sul futuro prossimo del Milan, con un occhio di riguardo anche al tecnico Fonseca, la cui posizione potrebbe essere messa in discussione in caso di ulteriori risultati negativi. La sconfitta in Champions non è solo un passo falso in una competizione prestigiosa, ma potrebbe rappresentare un campanello d’allarme per il morale e la coesione della squadra, proprio alla vigilia di incontri decisivi per la stagione. In questo quadro, la leadership di figure come Ibrahimovic potrebbe rivelarsi determinante, ma sarà altrettanto importante vedere come la squadra e il suo allenatore sapranno affrontare e correggere le carenze mostrate finora.

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