La questione relativa al futuro dello storico stadio San Siro, emblema calcistico di Milano condiviso da Inter e Milan, entra in una nuova fase. Durante un decisivo incontro con il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, i vertici dei due club hanno espressato una posizione netta, declinando l’opzione di ristrutturare l’attuale Meazza. Questa riunione segna un passo importante verso la possibile realizzazione di un nuovo stadio, delineando una traiettoria futura per le infrastrutture sportive della città.
Nell’ambito di questo incontro cruciale presso la sede del Comune di Milano, i rappresentanti di Inter e Milan, assieme agli esponenti di WeBuild, società incaricata dello studio di fattibilità, hanno discusso le prospettive future del San Siro. Sebbene l’assenza del presidente del Milan, Paolo Scaroni, sia stata notata, la presenza dell’amministratore delegato Furlani per il Milan e dell’ad corporate Antonello per l’Inter, oltre ai rappresentanti di Oaktree, ha garantito un dibattito di alto livello.
La posizione condivisa da Milan e Inter emerge chiara: entrambi i club sono orientati verso l’abbandono del progetto di ristrutturazione del San Siro a favore della costruzione di una nuova infrastruttura sportiva nell’area adiacente a quella attuale. Questa decisione potrebbe segnare l’inizio di una nuova era per il calcio milanese, con implicazioni significative sia sul piano sportivo che su quello urbanistico.
Il sindaco Sala, nel corso dell’incontro, ha sollecitato i club a un ritiro formale dai progetti alternativi di Rozzano e San Donato, ponendo così le basi per un impegno concreto sulla zona del Meazza. Una mossa che sottolinea la volontà dell’amministrazione comunale di concentrare le risorse e gli sforzi su un progetto che potrebbe trasformare l’area di San Siro in un polo sportivo di avanguardia, garantendo al contempo la valorizzazione dell’intero quartiere.
La scelta di procedere verso la costruzione di un nuovo stadio rappresenta un momento di svolta per il calcio milanese. Da un lato, offre l’opportunità di dotare la città di un’impiantistica sportiva all’avanguardia, capace di rispondere alle esigenze di modernità e funzionalità richieste dal calcio contemporaneo. Dall’altro, solleva questioni relative alla memoria e all’identità calcistica legate al vecchio San Siro, teatro di innumerevoli pagine di storia del calcio italiano e internazionale.
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