Colpisce la franchezza delle sue parole, che non sono per nulla ingenue ma dirette e nette. Paulinho, centrocampista classe 1988 del Corinthians dal 2010, intervistato da La Gazzetta dello Sport, ha ammesso senza troppi giri di parole che gli farebbe piacere trasferirsi all’Inter, società che da un anno circa non nasconde l’interesse nei suoi confronti:
L’ho detto e lo ripeto all’Inter ci andrei molto volentieri. È un club conosciuto in tutto il mondo. Ci ha giocato Ronaldo, il Fenomeno. Ci hanno giocato Julio, Lucio, Maicon. Chi non vorrebbe indossare quella maglia?
La franchezza però non è tanto (o quantomeno, non è solo) in queste parole di apertura, ma in quelle che costituiscono il “però“, che segue il “sì”:
L’Inter se mi vuole deve farsi avanti con un’offerta giusta. Non sono un ragazzino. In Brasile sto bene, gioco nel Corinthians, una società forte, una società amata. E nella Selecao sono uno dei titolari. Il gol che ho segnato al Maracanà, nel giorno della sua inaugurazione, mi farà entrare nella storia. Insomma, per lasciare tutto questo devo avere le motivazioni giuste.
Soltanto ieri si è era diffusa l’indiscrezione secondo la quale le due parti avevano trovato un accordo; ma la voce è stata smentita. Tuttavia la pista nerazzurra resta la più valida. Non a caso il brasiliano ha anche spiegato che l’assenza dell’Inter della coppe “non è un problema” perché “sicuramente avrà voglia di rivincita”.
Infine il centrocampista della Selecao ha ammesso che anche altri club sono sulle sue tracce ma ha ribadito che “chi mi vuole deve andare a parlare con il Corinthians”:
Io andrò via del Brasile solo se tutti saranno contenti.
Chiaro, no, Moratti?
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