Serie A

Ronaldo ha violato il protocollo anti-Covid? Botta e risposta Spadafora-Agnelli

Il rientro in Italia di Cristiano Ronaldo, risultato positivo al Covid-19 nel ritiro della nazionale portoghese, ha creato che però in realtà non esiste. Intervenuto ai microfono di Radio Uno, il ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora, si è così espresso sulla vicenda: “Se non ci sono state specifiche autorizzazioni dalle Autorità, tornando dal Portogallo, Ronaldo ha violato il protocollo anti-Covid”. Il ministro ha risposto ad una domanda che arriva in un contesto nel quale ormai si cerca lo scoop ad ogni costo e spiace che lo stesso non si sia informato prima di rispondere. Quantomeno, avrebbe potuto dribblare il quesito se non sicuro di ciò su cui veniva interrogato.

Cristiano Ronaldo, dopo aver iniziato la quarantena nel ritiro della nazionale portoghese, ha ottenuto il via libera dalle autorità del suo Paese per proseguirlo in Italia. Il calciatore della Juventus è rientrato a Torino con un volo sanitario privato regolarmente denunciato all’Usmaf (Ufficio di Sanità marittima, aerea e di frontiera) ed è stato poi trasportato dall’aeroporto a casa in ambulanza. Rimarrà nella sua villa 10 giorni e vi potrà uscire appena avrà tampone negativo.

Agnelli: “Cosa avrebbe violato Ronaldo?”

Nessun protocollo è stato violato, nessuna legge bypassata. La cosa è stata sottolineata anche dal presidente Andrea Agnelli durante la conferenza stampa che ha seguito l’Assemblea degli azionisti 2020. “Dovete chiamare il ministero della Salute e degli Interni e farvi spiegare cos’ha violato. Io per la Juventus applico il protocollo federale. Se poi uno viene preso a 150 chilometri all’ora dall’autovelox, io non so spiegarle perché l’autovelox era lì e perché funzionava. Bisogna chiederlo alle autorità competenti. Io sono un dirigente sportivo e mi curo di quello”.

La controreplica di Spadafora

Una volta informato della replica da parte di Andrea Agnelli, il ministro Spadafora ha controreplicato sottolineando che il suo riferimento non fosse al ritorno di Ronaldo in Italia, ma alla sua partenza per raggiungere il ritiro della nazionale portoghese. “È la Juve stessa che segnalò la rottura dell’isolamento, alcuni giocatori andarono via senza autorizzazione – sottolinea – Il direttore del dipartimento di prevenzione della Asl di Torino ha dichiarato di aver dovuto trasmettere in Procura i nomi”.

Mirko Nicolino

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