Serie A, big fuori dalle coppe: quattro giorni per salvarsi - Calcioblog.it (Pixabay)
Nei prossimi giorni si aprirà ufficialmente la finestra estiva del mercato e i club di Serie A saranno chiamati a dare forma alle proprie squadre per la stagione 2025/26.
Il 30 giugno non segna solo la scadenza burocratica per le nuove firme e i trasferimenti, ma rappresenta anche un limite cruciale in ambito finanziario. Il Fair Play Finanziario impone alle società di rispettare rigidi parametri di sostenibilità, con l’obbligo di chiudere i bilanci in pareggio o con perdite limitate su periodi pluriennali. Diverse squadre stanno accelerando le cessioni solo per sigillare plusvalenze nel giro di una manciata di giorni, un’operazione necessaria tanto quanto delicata.
Il rischio è reale: il mancato rispetto del tetto Uefa può portare a sanzioni severe. Le restrizioni spaziano dalla diminuzione del numero di giocatori utilizzabili nelle liste UEFA alla definitiva esclusione dalle competizioni europee. E con la finestra che si chiude in meno di una settimana, si gioca una partita che non riguarda solo campo e mercato, ma il futuro economico e sportivo dei club stessi.
In questo scenario si inserisce in pieno la Roma, che si trova a un bivio decisivo. Il 30 giugno rappresenta il termine ultimo per registrare almeno 10 milioni di plusvalenze, indispensabili per chiudere l’esercizio 2024/25 in linea con l’accordo Uefa sottoscritto nel 2022. Ricordiamo che l’obiettivo è chiudere il quadriennio con un passivo aggregato massimo di 60 milioni, ma un disavanzo nel biennio precedente ha già attirato una multa da 3 milioni. Il direttore sportivo Frederic Massara è in corsa contro il cronometro: l’uscita di Theo Hernandez verso l’Al Hilal – salvo improbabili colpi di scena – ha allontanato una possibile plusvalenza da circa 20 milioni sulla cessione di Angelino, attenuando la liquidità attesa per coprire i gap finanziari.
Ora la mente del club giallorosso è volta verso altri potenziali sacrificabili. Nomi come Celik, Bryan Cristante o Hermoso sono tornati sul radar come possibili aiuti per la linea di galleggiamento. Sul fronte delle uscite, la Roma ha registrato solo 5 milioni per Shomurodov, giudicati insufficienti dai vertici. Si punta anche su Kumbulla: ottimo rendimento in prestito all’Espanyol, potrebbe attirare offerte interessanti dal Verona o da altre squadre italiane. Non da ultimo, l’Atalanta monitora il profilo come rinforzo difensivo. Massara sa che segnare minusvalenze da tutti questi profili è cruciale quanto una firma di mercato. Il rischio principale è pesante e se Massara non riuscirà a piazzare uno delle “seconde linee”, dovrà necessariamente sacrificare un big tra Svilar, Ndicka e Koné.
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