Ottima dimostrazione di forza della squadra di Pirlo che batte (finalmente) un colpo e vince il suo primo big match in campionato dopo i pareggi con Roma, Atalanta e Lazio negli altri scontri diretti di questa prima parte di stagione.

Una doppietta di un incontenibile Chiesa, che quando vede rossonero si trasforma, e un gol del sempre più fondamentale Mckennie, subentrato a gara in corsa, rilanciano i bianconeri nelle prime posizione della classifica, in attesa del match da recuperare contro il Napoli.
La squadra di Pioli, dopo ben 27 turni, esce sconfitta, ma a testa alta, dal 171º confronto in Serie A tra Milan e Juventus, mantenendo comunque il primato della classifica grazie anche alla sconfitta pomeridiana dell’Inter a Marassi contro la Sampdoria di Ranieri.

La partita

Krunic e Rebic da una parte, Alex Sandro e Cuadrado dall’altra. Sono quattro gli assenti causa Covid per Milan-Juve. Se Pirlo è costretto a rinunciare all’infortunato Morata, i rossoneri devono fare i conti con un’infermeria piena con Ibrahimovic, Bennacer, Saelemaekers e Tonali, quest’ultimo fermo per squalifica. Pioli si affida a Dalot, con Calabria che si adatta a centrocampo. Nella Juve spazio per Frabotta sulla sinistra.
Ottimo avvio di gara degli ospiti che dopo appena sessanta secondi si rendono pericolosi con una iniziativa sulla sinistra proprio di Frabotta che serve in area Dybala, ma la conclusione dell’argentino è prontamente murata da Kjaer. Immediata la risposta dei rossoneri: sanguinosa palla persa in area di rigore da Bentancur, Castillejo è il più lesto, ma la conclusione del 7 spagnolo è troppo debole e facile da respingere per Szczesny.
Al 15′ Juventus vicinissima al vantaggio: dagli sviluppi di calcio d’angolo, dopo una serie di colpi di testa, la palla carambola su Chiesa che al volo si coordina e colpisce il palo alla sinistra di Donnarumma. Prove di gol per il 22 bianconero che arriva tre minuti più tardi.

Splendida combinazione Chiesa-Dybala che, con un geniale tocco di tacco, manda in porta l’ex viola che con un preciso diagonale insacca il pallone alle spalle del portiere.
Al 26′ brutta palla persa in uscita da Ramsey, Hauge ne approfitta e imbuca centralmente per Leão che prova a sorprendere Szczesny sul primo palo, ma il portiere polacco è attento e respinge come può.
Buon momento per i padroni di casa, la squadra di Pioli sembra aver trovato la quadra del match mettendo in difficoltà i bianconeri che hanno abbassato notevolmente il proprio baricentro.
Al 35′ Ramsey rinviene in copertura su Calhanoglu, ma l’intervento del gallese si trasforma in un auto-tiro che Szczesny è bravo a respingere con una parata in bello stile.

Il Milan è in fiducia e al 40′ la squadra di Pioli trova il pari. Da un dubbio intervento nella metà campo rossonera di Calhanoglu su Rabiot, Leão si trova lanciato in campo aperto, si defila sulla sinistra e serve un rasoterra arretrato, in area di rigore, per l’accorrente Calabria che apre il piattone e deposita la sfera nel sette. La prima frazione di gioco termina sul parziale di 1-1.

La ripresa inizia con gli stessi ventidue del primo tempo. I padroni di casa si rendono subito pericolosi con un conclusione dal limite di Dalot prontamente respinta in angolo da Szczesny. Immediata la risposta dei bianconeri con un tiro svirgolato da Ramsey. Al 62′ la Juventus torna in vantaggio: dalla trequarti Dybala pesca sulla destra Chiesa che punta Theo Hernandez e di sinistro trova il secondo gol personale della serata.
Pirlo pesca dalla panchina e inserisce forze fresche: dentro Kulusevski e McKennie al posto di Dybala e Chiesa. Tre minuti più tardi arriva il primo cambio anche per Pioli. Fuori uno spento Hauge per B.Diaz.

Al 71′ ospiti addirittura vicina al terzo gol: splendida imbucata centrale di Ronaldo per l’inserimento di McKennie. Lo statunitense lascia partire un sinistro insidioso che non sorprende un attento Donnarumma, pronto a deviare in angolo. È solo il preludio al doppio vantaggio. Kulusevski parte dalla destra e si accentra in area di rigore puntando Romagnoli. In caduta il 44 bianconero serve un pallone arretrato per l’accorrente McKennie che realizza il definitivo 1-3.
Il Milan risente del colpo subito, ma prova comunque a rendersi pericoloso dalle parti di Szczesny. Calhanoglu, con una potente conclusione dai 25 metri, impegna il portiere polacco che è bravo a bloccare la sfera.
Nel finale episodio dubbio in area di rigore bianconera: intervento ruvido di Rabiot su B.Diaz. Per Irrati non ci sono gli estremi per il calcio di rigore. La Juventus batte un colpo in campionato ed espugna San Siro imponendosi 1-3 sul Milan capolista che perde l’imbattibilità dopo 27 turni ma mantiene il primato.

JUVENTUS: TRE PUNTI DI PARTENZA

Prima vera e prestigiosa vittoria anche in campionato per Andrea Pirlo sulla panchina bianconera. Tre punti necessari che permettono alla Vecchia Signora di rilanciarsi ma che non possono essere certamente considerati come una definitivo ritorno dei bianconeri ad alti livelli. La strada è ancora in salita per i ragazzi di Pirlo: la squadra per alcuni tratti della gara domina il match con un possesso palla di qualità nella metà campo avversaria, ma in altrettanti momenti, che alle volte superano addirittura i primi, la squadra perde le sue certezze e diventa fin troppo fragile. Anche nella serata odierna la Juventus ha continuato a soffrire le imbucate centrali degli avversari, merito anche dell’ottima prestazione di Calhanoglu e Leão. I bianconeri sono arrivati spesso in ritardo nei ripiegamenti difensivi.  L’impressione è che se il Milan fosse stato più cinico e, Szczesny – uno dei migliori in campo – non avesse salvato il risultato in un paio di occasioni, il finale sarebbe stato certamente diverso.
Tutt’altro discorso va fatto per il reparto offensivo. Nella serata “da umano” di Cristiano Ronaldo, Chiesa e Dybala conquistano le luci della rivalsa. L’ex viola, MVP indiscusso del match, disputa una gara ai limiti della perfezione mettendo in costante difficoltà il miglior terzino della Serie A, Theo Hernandez. Il 22 bianconero, imprendibile nella metà campo avversaria, contribuisce anche in fase difensiva limitando notevolmente le discese del terzino rossonero. Le buone notizie per Pirlo arrivano anche e soprattutto da Paulo Dybala, tornato ad essere una “Joya” per gli occhi. Il 10 bianconeri illumina il gioco juventino ed è autore di ben due assist, entrambi per Chiesa – da manuale il primo, di tacco, che spiana la strada per l’iniziale vantaggio ospite.
La Juve vince la gara anche grazie all’apporto della panchina, dalla quale arrivano ottime risposte soprattutto dal duo Kulusevski-McKennie che confeziona il gol del definitivo 1-3

MILAN: A TESTA ALTA, OLTRE L’EMERGENZA

La forza del Milan sta nel suo essere squadra anche dentro un’emergenza totale come quella che sta gestendo Pioli. Oggi i singoli della Juve hanno fatto la differenza dentro una partita alla pari e con più assenze pesanti nei rossoneri. Vietato abbattersi: un diktat che Pioli ha già voluto precisare a fine partita. Una gara dalla quale il Milan esce a testa alta e con maggiore consapevolezza del potenziale che ha a disposizione e su quanto, questa squadra, possa ancora migliorare. Nonostante alcune importanti difficoltà legate alla nuova posizione, esame superato per Calabria nel ruolo di centrocampista centrale. Notevole il gol del momentaneo pari del 2 rossonero, autore di una gara sporca e di quantità.
Alla squadra di Pioli è mancato quel sano cinismo in attacco, caratteristico delle grandi squadre e una solidità difensiva che aveva, fino a questo momento, contraddistinto il Milan per tutto il campionato.

Milan – Juventus 1-3: il tabellino

Marcatori: 18′ Chiesa (J), 41′ Calabria (M), 62′ Chiesa (J), 76′ McKennie (J) .

MILAN (4-2-3-1): 99 G. Donnarumma; 5 Dalot(81′ Conti), 13 Romagnoli, 24 Kjaer(81′ Kalulu), 19 T.Hernandez; 2 Calabria(81′ Maldini), 79 Kessié; 7 Castillejo(87′ Colombo), 10 Calhanoglu, 15 Hauge(67′ B.Diaz); 17 Leão.
A disposizione: 1 Tatarusanu, 90 A. Donnarumma, 14 Conti, 20 Kalulu, 43 Duarte, 21 B.Diaz, 29 Colombo, 27 Maldini, 97 Frigerio, 22 Musacchio.
Allenatore: Stefano Pioli.

JUVENTUS (4-4-2): 1 Szczesny; 13 Danilo, 19 Bonucci, 4 de Ligt, 38 Frabotta (87′ Demiral); 22 Chiesa(63′ Kulusevski), 30 Bentancur(74′ Arthur), 25 Rabiot, 8 Ramsey(74′ Bernardeschi); 10 Dybala(63′ McKennie), 7 Ronaldo.
A disposizione: 77 Buffon, 31 Pinsoglio, 28 Demiral, 3 Chiellini, 5 Arthur, 14 McKennie, 36 Di Pardo, 39 Portanova, 41 Fagioli, 44 Kulusevski, 33 Bernardeschi, 34 Da Graca.
Allenatore: Andrea Pirlo.

Ammoniti: 60′ Bentancur (J), 62′ Danilo (J), 90′ Romagnoli (M).

Arbitro: M. Irrati

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ultimo aggiornamento: 06-01-2021