Lo scrive oggi La Gazzetta dello Sport, andando a riflettere sull’eventualità che Paul Pogba finisca per accettare le offerte arabe. Vero, il francese vorrebbe restare a Torino per tornare quello di un tempo o – quantomeno – riscattare l’annata vuota e densa di problemi che ha appena vissuto. Al contempo, se ogni giorno il corteggiamento si sostanzia di cifre progressivamente sempre più corpose, diventa difficile resistere alla tentazione. In quel caso, il piano B della Juventus sarebbe rivolgersi al Barcellona. Tanto Allegri che i dirigenti, scrive la Rosea, sarebbero intrigati dal riportare in Italia Franck Kessie: «Il 26enne centrocampista ivoriano abbina solidità, inserimento e senso del gol. E soprattutto è tutt’altro che intoccabile in Catalogna. I blaugrana, che hanno ingaggiato Kessie a zero, sperano di vendere l’ex Milan in Arabia. I programmi della Juventus, invece, sarebbero diversi: puntare sul prestito di Kessie».
Le caratteristiche dei due giocatori sono sovrapponibili o le differenze sono sostanziali? I dati maturati l’anno scorso sono ovviamente indicativi in misura solo parziale, visto che Pogba non è stato in campo neanche 150 minuti. Però, qualche idea la possono fornire, sempre che la successione vada in porto e non finiscano invece per affrontarsi nel campionato dell’Arabia Saudita…
FASE DI POSSESSO – I due sono sovrapponibili, si assomigliano in molte cose. Pogba sembra più verticale e in grado di affidarsi anche al lancio lungo, l’ex Milan e Atalanta fa anche tanta quantità con la riuscita dei suoi passaggi.
FASE DIFENSIVA – Meglio il Polpo nei duelli, prevale il Presidente nei contrasti e nel recupero palla.
FASE OFFENSIVA – Dati limitati quelli dell’anno scorso per fare ragionamenti strutturali. Se si guarda alla carriera e ai gol segnati, Pogba ha avuto 3 stagioni da doppia cifra (2 alla Juventus e una al Manchester United); il Kessie più determinante è quello del 2020-21, 14 gol in rossonero
FASE AEREA – Paul decisamente prevalente. Avesse giocato di più, magari, sarebbe anche riuscito a determinare qualcosa nell’area di rigore avversaria.
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