Dici David Trezeguet e pensi subito: campione del mondo e d’Europa con la Francia, 171 realizzazioni in 10 anni alla Juve, macchina generatrice di gol. Risulta molto più difficile a pensare all’implacabile attaccante francese facendo riferimento agli ultimi anni della sua carriera: il trasferimento all’Hercules Alicante, Spagna, con 12 centri, l’esperienza negativa negli Emirati Arabi Uniti, il ritorno in Argentina (di dove è originario) con la maglia del River Plate il quale, grazie alle sue reti, è tornato prontamente in massima serie (21 partite e 14 gol), un altro anno coi Millonarios in Primera Division, quindi il prestito a Rosario nel Newell’s Old Boys, squadra con cui continua a timbrare il cartellino con la solita puntualità. Ma quando ha intenzione di appendere gli scarpini al chiodo il nativo di Rouen? Non è dato saperlo.
Eppure a gennaio era tornato a Torino in occasione di Juve – Roma parlando quasi da ex del calcio giocato:
“Farò l’ambasciatore in Sud America, segnalando di volta in volta i migliori talenti. Ne ho già parlato con il presidente Agnelli, sono felice! Ho preso la laurea da ds e sto studiando anche da allenatore. La Juve ha grande appeal internazionale: insieme possiamo fare grandi cose”.
Eppure poche settimane dopo il presidente del River Plate Rodolfo D’Onofrio aveva rivelato una succosa anticipazione sul futuro prossimo di Trezegol:
“Trezeguet a giugno tornerà a essere un giocatore del River. Abbiamo deciso che giocherà con questa maglia e non sarà dato nuovamente in prestito. È stato un errore che non abbiamo intenzione di ripetere”.
Tutto deciso, dunque? Ci ha pensato lo storico agente del centravanti Antonio Caliendo a confondere le acque. In esclusiva a TuttoJuve.com ha spiegato come nelle intenzioni del franco-argentino ci sia quella di ritornare in Italia:
“Io so che il sogno di David è quello di chiudere la carriera calcistica in Italia. Trezeguet si sente fisicamente a posto per poter disputare ancora alcuni anni ai massimi livelli. Il ritorno nel nostro campionato sarebbe il giusto anticipo a quella che sarà il suo progetto di carriera: frequentare il corso per allenatori di Coverciano e diventare tecnico. Per lui questi sarebbero due grandi sogni da realizzare. L’età credo che non sia un problema perché quando grandi campioni sentono ancora dentro di sé la passione e stanno fisicamente al meglio, allora possono ancora disputare ottime stagioni, prendiamo l’esempio di Toni che a Verona sta facendo molto bene”.
Qualche annetto fa si era fatto il nome del Napoli, che in estate salti fuori quello del Modena? In fondo Caliendo è uno dei massimi dirigenti del sodalizio emiliano: perché non regalare ai tifosi canarini un grandissimo top-player?
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