Ivan Zazzaroni sul Corriere dello Sport sottolinea come quanto sta accadendo a Fonseca ricordi quanto successo a Napoli l’anno scorso; i tifosi rossoneri fanno gli scongiuri. “Si è vista la mano di Fonseca, questo è fuor di dubbio: la rinuncia per una settantina di minuti a Leao e Theo in una partita nient’affatto scontata ha ridotto sensibilmente le distanze tecniche e fisiche tra le squadre, al punto che la Lazio ha giocato meglio, con più coraggio e lucidità, e avrebbe meritato di vincere. Il calcio sa essere bastardo, purtroppo, e il gol di Leao subito dopo l’ingresso in campo ha sublimato l’errore esiziale, se si considerano il momento e la classifica; errore condiviso – immagino – con la società”.
“Quella che nasceva come battuta si sta trasformando in un sospetto. Pur se con i necessari distinguo, la genesi e la prima fase della gestione Fonseca ricordano tanto quelle di Rudi Garcia a Napoli, proprio un anno fa. Entrambi seconde o terze scelte del club, entrambi con una gran voglia di incidere in fretta – naturale, essendo dei professionisti di livello – entrambi con il supporto (e alcune riserve) di un management fin troppo muscolare”.
“Le analogie? Prima cosa, l’azzeramento delle gerarchie. Seconda, il tentativo di mandare dei segnali forti e chiari alle prime firme – da Kvara e Osi allora a Leao e Theo oggi. Il risultato è stato un Milan assai lontano dalle proprie aspirazioni (il bel gioco). Le cose semplici sono le migliori, per le rivoluzioni c’è sempre tempo”.
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