Il Milan targato Clarence Seedorf sembra aver trovato una continuità di gioco, malgrado le sconfitte contro Napoli e Atletico Madrid che non hanno garantito la medesima continuità anche nei risultati. Il Milan visto al San Paolo è stato probabilmente il peggiore da quando l’olandese siede sulla panchina rossonera (insieme a quello visto contro l’Udinese in Coppa Italia) mentre in Champions League gli ottimi sprazzi di gioco sono stati vanificati dalla puntuale sbadataggine difensiva, tanto per usare un eufemismo.

Il Milan di Seedorf, però, sta lentamente prendendo forma e gli innesti, che si stanno rivelando azzeccati, di Adil Rami e Adel Taarabt, per i quali Seedorf avrebbe quasi “preteso” il riscatto a fine stagione, stanno facilitando il compito dell’ex calciatore del Botafogo.

Intervistato da La Gazzetta dello Sport, Seedorf ha raccontato come ha vissuto il ritorno improvviso in Italia e come sta vivendo questi suoi primi mesi da allenatore, catapultato su una panchina importante praticamente privo di esperienza e alla ricerca della ricetta ideale per far uscire il Milan definitivamente dalla crisi.

Queste sono state le sue dichiarazioni più significative:

Il ritorno? Improvviso, più imprevedibile e meno contorto di quanto abbiate scritto, ma non inaspettato. Non c’è ancora niente da festeggiare. I giocatori devono ritrovare la convinzione in se stessi. Per questo, ho cambiato ritmi e consuetudini di allenamento. Voglio che giochino, ridano, si divertano. Nelle sedute tecniche non mi soffermo mai troppo sugli errori. Mostro loro soprattutto ciò che hanno fatto bene. Erano appena dieci minuti? Fantastico, possono diventare venti, poi trenta, e infine una partita intera. Bisogna partire sempre da ciò che funziona.

In questi mesi Clarence Seedorf ha conosciuto più da vicino Mario Balotelli. L’attaccante italiano, nonostante si ritrovi sempre sulle pagine di gossip un giorno sì e l’altro pure, ha assicurato che il suo comportamento non è più un problema Seedorf ha voluto dargli manforte con questa intervista, dichiarando che il numero 45 rossonero è un ragazzo “dolce, sensibile e squisito”. Ciò che Seedorf vuole fare nei suoi confronti è provare a liberarlo dalla responsabilità di diventare un simbolo e, di conseguenza, far esplodere il suo potenziale. Il tecnico rossonero potrebbe aver toccato la corda giusta.

Seedorf, successivamente, ha anche elencato i suoi maestri e ispiratori: Louis Van Gaal, che l’ha allenato nell’Ajax, Carlo Ancelotti, il tecnico con cui ha vinto tutto, Marcello Lippi e Fabio Capello, che l’ha allenato nel Real Madrid e al quale ha riservato i ringraziamenti più sentiti (“Con lui ho smesso di girare per il campo in cerca di gloria, mi ha dato una posizione”).

Infine, riguardo il modulo di gioco, Seedorf ha fatto intuire che in attacco intende assicurare massima libertà ai suoi giocatori. L’allenatore olandese vuole che gli attaccanti si muovano continuamente in campo, con scioltezza e dimostrando di poter coesistere perfettamente, senza dare sicurezze e appigli agli avversari.

Foto | © Getty Images

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ultimo aggiornamento: 25-02-2014


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