Erano presenti tifosi da tutta Italia per dare l’ultimo saluto a Ciro Esposito. La bara del trentenne ucciso a Roma era ricoperta da sciarpe del Napoli Calcio, di Genoa, Ancona, Catania, Siena e molte altre. Sostenitori di Lazio, Fiorentina e Borussia Dortmund hanno partecipato al funerale. Alcuni ultras napoletani hanno accolto i sostenitori i laziali e li hanno portati a Scampia nella camera ardente dove c’era la salma di Ciro Esposito. I “rapporti ultras” tra laziali e partenopei non sono mai stati buoni, ma i tifosi biancocelesti si sono autotassati mettendo a disposizione della famiglia Esposito cinquemila euro. Soldi che potranno servire per mettere una lapide a Tor di Quinto, dove è accaduta la tragedia.

Il Comune di Napoli ha invece donato alla famiglia il tumulo per la sepoltura di Ciro Esposito, mentre il presidente del Coni, Giovanni Malagò, ha promesso alla famiglia l’istituzione di una borsa di studio a lui intitolata. La madre e la sorella hanno invitato espressamente la tifoserie italiane a non macchiarsi di episodi di violenza in nome di Ciro, dimostrando un grande senso di civiltà, ma la preoccupazione resta alta e il timore di vendette è sempre vivo. Giuseppe Pecoraro, prefetto di Roma (la famiglia Esposito ha criticato l’assenza delle istituzioni nelle settimane che hanno preceduto la morte di Ciro), ha proposto un’amichevole estiva tra Napoli e Roma. Ecco le sue parole rilasciata al Messaggero:

“Organizziamola subito, questa estate, magari in campo neutro, ma coinvolgendo le migliori tifoserie delle due squadre. Vanno ristabilite subito le regole di civiltà nel calcio. La preoccupazione è che la morte di Ciro possa essere utilizzata, a dispetto degli appelli della famiglia Esposito come pretesto per atti violenti di chi è, probabilmente, poco interessato alla sventura del ragazzo di Scampia ma cerca solo ragioni e occasioni di violenza”.

Il Napolista, sito internet di tifosi del Napoli, ha lanciato una campagna intitolata #napoliromainpace per la costruzione di un clima civile tra sostenitori napoletani e romanisti (e non solo). Ecco il comunicato:

La morte di Ciro Esposito, l’ultima di una serie troppo lunga per il calcio italiano, è un punto di non ritorno e obbliga tutti gli appassionati a mettere in campo il proprio personale impegno per estirpare la violenza dagli stadi. Le parole della famiglia Esposito, in queste ore drammatiche, sono un ulteriore spunto di riflessione e uno stimolo a fare qualcosa. “Non accetterò gesti violenti nel nome di Ciro”, ha detto sua madre. È la volontà di una donna che vivrà nel lutto il resto dei suoi giorni e ogni appartenente alla famiglia del calcio dovrà impegnarsi per rispettarla.

Il Napolista intende offrire il proprio contributo alla costruzione di un clima nuovo promuovendo con tutte le sue forze e in ogni sede un processo di pacificazione negli stadi italiani. Come primo passo il Napolista è determinato a riaprire un rapporto civile e sportivo tra i tifosi del Napoli e i tifosi della Roma che si riconoscono nel lutto per la morte di Ciro Esposito, nelle parole della sua famiglia, nell’idea che la violenza nulla abbia a che vedere con il calcio. Un tempo si sarebbe chiamato gemellaggio, esattamente ciò che esisteva fra Napoli e Roma negli anni ’80, quando si andava insieme allo stadio e persino i gruppi del tifo organizzato assistevano alla partita mescolati, nello stesso settore.

Ma il Napolista è deciso ad andare oltre la parola e il concetto di gemellaggio, affermando il principio secondo il quale ogni tifoso che si riconosca nei principi sportivi abbia diritto di andare allo stadio, da solo o in compagnia dei propri figli e dei propri amici, anche in assenza di un gemellaggio.

Questa proposta sarà recapitata al maggior numero possibile di fattori in campo: istituzioni, società, associazioni, forze dell’ordine, organi del tifo, ma soprattutto è rivolta al tifo dal basso, al sentimento delle persone che non ne possono più di dover rinunciare allo spettacolo del calcio, ostaggio dei violenti. Ricominciamo da qui. Per Ciro Esposito, per la sua famiglia, per tutti noi. #NapoliRomainpace.
Il Napolista

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ultimo aggiornamento: 28-06-2014


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