Il presidente dell’AIA Carlo Pacifici ha parlato al Memorial Orlandini in Campidoglio della nuova legge sul lavoro sportivo, manifestando qualche dubbio su di essa. Di seguito le sue parole.
«Questa nuova legge sul lavoro sportivo mi preoccupa. Noi arbitri non lavoriamo nello sport, ma lavoriamo per lo sport. Ci sentiamo e siamo volontari per il calcio, e non possiamo essere considerati lavoratori sportivi solo perché prendiamo un gettone di presenza che a malapena copre le spese. Sono convinto che potremmo trovare una soluzione con il Ministro per lo Sport, Andrea Abodi. Dobbiamo mettere fuori dalla porta i violenti, non giustificarli. Non sono 400 persone che fanno il futuro del nostro calcio. Devono uscire fuori dal nostro mondo. Vogliamo che il calcio rimanga uno sport pulito. Ci troviamo di fronte a preoccupante disagio giovanile e sociale. Ecco perché come presidente dell’Aia devo portare alta la preoccupazione verso alcune problematiche. Ad esempio, il fatto che non riusciamo spesso a entrare nelle scuole per portare la nostra esperienza di campo, il rispetto delle regole, dell’impegno. Il fatto che le scuole ci chiudano la porta mi preoccupa»
La Juventus insiste per un nuovo bomber: tra David e Osimhen, i bianconeri vogliono chiudere…
Un pilastro del Milan dice addio al club rossonero e lascia Milano a parametro zero:…
Il futuro di Hakan Calhanoglu resta in bilico, con l'Inter che monitora la situazione in…
Il Napoli potrebbe imbastire uno scambio due per uno che metterebbe fuori causa l'Inter: ecco…
Dopo una stagione fallimentare, conclusa fuori da tutte le competizioni europee, il Milan si trova…
Non è certo un mistero che Dusan Vlahovic stia cercando una nuova destinazione. L’attaccante serbo,…