Simone Inzaghi ha realizzato un vero e proprio capolavoro trasformando Calhanoglu da mezzala a regista: il turco probabilmente ha giocato la miglior gara all’Inter domenica scorsa contro la Juventus. Massimo Ambrosini sulla Gazzetta dello Sport ha rievocato il paragone con Pirlo sostenendo che in realtà sono molto diversi. “Di Calhanoglu colpiscono tante cose. Su tutto, forse, salta all’occhio il mix tra tecnica e qualità difensiva, la prontezza nella riconquista con cattiveria. È un play molto diverso da altri, il dinamismo del centrocampo dell’Inter è altissimo”.
“Pirlo? No, c’è pochissimo in comune. La vera similitudine è nella capacità di calciare in tutti i modi, di pescare un uomo a 40 metri. Tutti i paragoni con Andrea sono destinati a fallire. Pirlo come primo pensiero aveva la ricerca della profondità, anche perché avevamo punte sempre pronte ad attaccare la difesa in verticale. Calhanoglu invece, per come gioca l’Inter, tende più al fraseggio corto. Poi Hakan copre più campo, quando scarica palla si propone. E calcia in modo diverso, più secco”.
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“Come avrebbe giocato il Milan di Ancelotti contro Calhanoglu? Le variazioni di Inzaghi rendono l’Inter dinamica, difficilissima da fermare. Allora dico di squadra, per forza, prenderlo a uomo non funzionerebbe”.
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