Milanello
Sono queste le parole dell’ex giocatore Massimo Ambrosini che parla così del Milan passato, soprattutto di Shevchenko, così su MilanTV: “A differenza di Weah era arrivato in un momento di vita diverso: George era un uomo, Sheva era un ragazzino, molto timido, che si approcciava alla lingua italiana con le difficoltà del caso. C’erano tante aspettativa.” Insomma nessuno credeva nell’ambientamento lampo della punta ucraina, che poi diventerà pallone d’oro.
Conclude così l’ex centrocampista rossonero: “ma aveva un’ambizione, una forza mentale straordinaria, una tenacia nonostante fosse giovane. Il fuoco ce l’aveva dentro. Si è costruito strada facendo al Milan, aumentando costantemente le sue qualità. Di lui dicevamo sempre che ogni volta che tirava, faceva gol“.
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