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Antonio Conte: “Io allenatore dell’Inter? Mai dire mai”. Vucinic ha la febbre


Antonio Conte nella consueta conferenza stampa della vigilia di campionato ha, prevedibilmente, detto a chiare lettere che la Juventus deve pensare all’Inter e non al Bayern Monaco, perché il primo obiettivo della stagione è riconfermarsi in Serie A:

Chi mi conosce sa benissimo che la partita della vita è quella che arriva, quindi per noi la partita importante, la partita con la ‘p’ maiuscola è quella di domani contro l’Inter (…) Abbiamo un obiettivo, concreto, che è riconfermarci in campionato e non bisogna fallire determinate partite come quella contro l’Inter. Partite con la P maiuscola perchè c’è tradizione, affrontiamo una grandissima squadra, c’è voglia di dare seguito a quello che stiamo facendo e quindi per noi la partita fondamentale è quella di domani. Quindi cercherò di schierare la migliore formazione.

A proposito di formazione, Conte ha ribadito le sue preoccupazione considerati i 15 calciatori juventini che nell’ultima settimana hanno affrontato partite in tutto il mondo con le proprie nazionali. Ma la notizia principale è che Vucinic – lo ha annunciato proprio il tecnico bianconero – ha la febbre. Conte ha osservato che quella di domani sarà una partita aperta, in cui entrambe le squadre giocheranno per vincere visto che il pareggio non serva a nessuna delle due. Poi sui singoli, a partire da Antonio Cassano, che qualche mese fa aveva polemizzato con la Signora sulla questione ‘soldatini’:

E’ un calciatore che stimo, perchè è un grandissimo campione, lo ha dimostrato, lo sta dimostrando, quindi assolutamente, ripeto: domani c’è una sfida importante, è importante il calcio giocato, l’erba, lo stadio, quelle sono le cose importanti, poi le fesserie sono aperte e chiuse in un attimo.

Conte ha quindi rivelato che se potesse togliere un giocatore agli avversari sceglierebbe Javier Zanetti “perché è l’anima e il cuore di questa squadra ed è un giocatore che sicuramente mi sarebbe piaciuto allenare”. Quando gli è stato chiesto se sarebbe ipotizzabile che lui, icona della juventinità, un giorno si ritrovi seduto sulla panchina dell’Inter (come Marcello Lippi), ha risposto:

Nel calcio siamo dei professionisti e quindi mai dire mai in tutte le situazioni, anche perché ribadisco un concetto che deve essere chiaro: io sono tifoso della Juve, sono allenatore della Juve, ma dovessi allenare il Milan e l’Inter Conte sarebbe lo stesso, forse a qualcuno non è chiara questa cosa. Diventerei il primo tifoso del Milan, diventerei il primo tifoso dell’Inter, della Roma e dela Lazio. Io sono un professionista.

Infine, la descrizione della squadra di Andrea Stramaccioni, che per Conte è assolutamente temibile nonostante una stagione di alti e bassi:

Domani affronteremo una grandissima squadra che ha dimostrato in questo campionato che in una singola partita può battere chiunque: la dimostrazione dell’impresa sfiorata contro il Tottenham, la dimostrazione che nei due derby uno l’hanno vinto e l’altro perso, la dimostrazione che sono venuti a vincere in casa nostra, togliendoci l’imbattibilità, quindi tutto questo deve fare rizzare le antenne perché affronteremo una squadra che nella singola partita può battere chiunque.

Massimo Galanto

Classe 1988, pugliese di nascita, è giornalista pubblicista dal 2010. Scopre il mondo dei blog per caso, dopo esperienze legate ai giornali di ‘carta’. Laureato prima all'Università degli Studi di Bari e poi a La Sapienza di Roma, vive nella Capitale. Ma in questo momento potrebbe essere ovunque.

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