Marko Arnautovic si è raccontato ai microfoni di DAZN. “Ho iniziato a giocare a 6-7 anni, mio papà mi ha trasmesso la passione per questo sport. Giocavo con mio fratello da piccolo, mi è piaciuto e ho iniziato”.
“Ho iniziato da esterno fino al West Ham, lì Moyes mi ha fatto capire che mi vedeva meglio da attaccante e da lì ho cambiato”.
“Zanetti, il capitano. Però da piccolo il Fenomeno Ronaldo”.
“Quando sono arrivato in spogliatoio la prima volta e ho visto tutti quei grandi giocatori sono rimasto scioccato. Mi hanno chiesto come mi chiamassi e non riuscivo a rispondere, ero nervoso ma felice. Prima li vedi in TV e poi ti alleni e giochi con loro, un momento incredibile”.
“Adesso è diverso, ho giocato anche contro ed è una squadra fortissima. Le emozioni sono le stesse, sono contentissimo di essere qua”.
“Il mio sogno è sempre stato arrivare a 100, dopo magari mi fermo. Ma c’è amore per il calcio e per l’Austria, da qualche anno stiamo migliorando e questo mi dà voglia di andare avanti. Il mister è un grande uomo”.
“Ho sbagliato tante cose e lo so anche io, non sono un ragazzo d’oro, ho anche io qualche cosa che va bene ma non ho mai perso la mia personalità. A volte non ho pensato prima di fare cose, quando sbaglio lo so e quando vado a casa penso molto e mi chiedo perché non ho pensato, perché ho detto cose, ho un carattere forte ma è così. Lo spogliatoio è importante. Quando fai cose insieme anche fuori dal campo è importantissimo, stiamo in campo un’ora e mezza al giorno e poi il giorno della partita. Ho visto che siamo un bel gruppo, siamo sulla strada giusta. Quando tutto va bene lì, si vede subito in campo”.
L’articolo Arnautovic: “Da piccolo il mio modello era il Fenomeno, la prima volta all’Inter non riuscivo a dire il mio nome, siamo fortissimi” proviene da Notizie Inter.
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