«L’Atalanta deve credere nel lavoro del settore giovanile e valorizzarlo al meglio». Basta rievocare queste parole di Mino Favini per capire l’importanza del vivaio nerazzurro, lanciando giovani promettenti e avendo la pazienza di aspettarli. La Dea non è solo ritornata ai piani alti, ma anche a puntare fortemente sulle pedine provenienti dalla propria “cantera”.
Escludendo i due portieri, i nerazzurri vantano di avere in difesa (contando centrali e terzini) quattro elementi su nove: precisamente Okoli, Zortea, Ruggeri e Scalvini. La cosa che salta all’occhio però è che i giocatori citati in precedenza sono parte integrante dello scacchiere, gestiti al meglio e sempre protagonisti all’interno del rettangolo verde: dando un grande contributo nei risultati grazie anche alla fame di costoro.
Va dato merito a Gasperini di aver garantito quello spazio che prima non era possibile dare (causa Europa e di una prima squadra solida) nonostante l’enorme potenziale di molti elementi . Salvaguardare la tradizione e puntare in alto per avere un beneficio a lungo termine.
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