Piero Ausilio ha concesso una lunghissima intervista a Radio TV Serie A; in questo stralcio si parla soprattutto di come Lautaro Martinez stesse per andare all’Atletico Madrid. “Sono tanti gli acquisti di cui vado orgoglioso, tutte storie belle e particolari. Rischierei di fare un torto a qualcuno, ma quella di Lautaro è una storia molto particolare perché di fatto era un giocatore dell’Atletico Madrid”.
“Quando prendi un aereo e vai lì a tentare l’1% in una situazione compromessa al 99% rischi di fare brutta figura, ma furono 4 giorni pazzeschi. Mancava solo l’accordo con l’Atletico, c’era una clausola che per fortuna Lautaro non voleva esercitare e lì facemmo un grande lavoro di squadra. Mi aiutò Zanetti con il suo procuratore, Milito con il loro durissimo presidente. Una volta chiuso tutto ci fu una partita disastrosa, perché lui fece 3 gol e un rigore procurato quella sera. Ci sedemmo di nuovo al tavolo il giorno dopo e lo pagammo qualcosa in più, ma riuscimmo a portarlo a casa. Anche a Balotelli mi legano ricordi bellissimi, anche averlo messo nel calcio che conta: si è giocato la possibilità al 70%”.
“Ce ne sono tante. Non è stato facile ad esempio strappare Pavard al Bayern, perché non volevano privarsene. In quella che ti sembra più scontata succede qualcosa a un minuto dalla fine”.
“E’ successo che fossi oggetto di trattative. Non ho mai avuto la voglia di andar via. Ci sono stati contatti, situazioni, ma mai una negoziazione o parlato di un progetto. Fondamentalmente non ho mai avuto il pensiero di lasciare un club così, è troppo difficile. Ti legano troppe cose, al di là del blasone: è la mia seconda famiglia. Per me è diverso dagli altri. Arriverà il momento in cui un presidente mi dirà che è giusto cambiare e potrò solo dire un enorme grazie”.
L’articolo Ausilio racconta come strappò miracolosamente Lautaro all’Atletico Madrid proviene da Notizie Inter.
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