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Balotelli: “Non c’è una grande differenza tra Manchester City e Milan. In campo mi sento come Tyson”

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Mario Balotelli, protagonista della copertina di FourFourTwo (che titola ‘Può il Milan salvare Mario? Può Mario salvare il Milan?’), mensile inglese che l’ha incontrato al Brianteo di Monza in occasione di una campagna promozionale del suo nuovo sponsor tecnico, ha parlato anche del suo passato nel Manchester City. L’attuale attaccante del Milan, infatti, ha fatto un bilancio dei suoi tre anni in Premier League:

La maggior parte dei miei ricordi di Manchester sono felici perché mi sono divertito. Non è stato un trauma trasferirmi in Inghilterra e non c’è una grande differenza tra i due club (l’altro è il Milan, ndr). Mi mancano i tifosi. Non mi manca invece il cibo, o il tempo o il modo di guidare. Ma i tifosi del City, quelli sì che mi mancano. Anche se i tifosi del Milan sono altrettanto fantastici.

Balotelli ha poi ribadito la sua volontà di abbandonare il campo in caso di insulti razzisti a lui rivolti. E a proposito di cattiveria agonistica ha detto:

In campo vorrei essere peggiore di quello che già sono. Veramente vorrei rompere le scatole a certa gente, però mi riferisco a quando sono in campo. A volte mi sembra che in campo mi comporto come Mike Tyson.

Quindi ancora sul razzismo, “l’unica cosa che mi dà fastidio”:

Se un coro non è razzista o di discriminazione, non mi crea problemi. Con certe cose ci sono cresciuto, ma quando faccio qualcosa di importante in campo e vedo che altre persone sono orgogliose di me, allora quello è il momento in cui adoro essere calciatore.

Il calciatore ha raccontato l’emozione provata durante l’incontro con Papa Francesco (concesso alla Nazionale azzurra) dello scorso agosto:

Credo in Dio e in certi momenti questo mi aiuta a calmarmi. Per me ha significato molto essere ricevuto in udienza dal Papa. Da lui ho appreso molto, e un uomo che ti ispira profondamente, l’incontro con lui è stato qualcosa che mi porterò dentro per sempre ma non dico cosa ci siamo detti.

Balotelli, pronto a “vivere una bella esperienza e prendermi delle soddisfazioni” nel suo primo Mondiale in Brasile, ha infine rivelato che da ragazzino il suo idolo era Ronaldo:

Era fantastico, un grande giocatore che mi ha fatto innamorare del calcio. Ma anche Ibrahimovic è un calciatore incredibile. Gente come lui dimostra a che livelli si può arrivare.

Massimo Galanto

Classe 1988, pugliese di nascita, è giornalista pubblicista dal 2010. Scopre il mondo dei blog per caso, dopo esperienze legate ai giornali di ‘carta’. Laureato prima all'Università degli Studi di Bari e poi a La Sapienza di Roma, vive nella Capitale. Ma in questo momento potrebbe essere ovunque.

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