Come giustamente si fa in chi maneggia il linguaggio sportivo, si è sempre alla ricerca di acronimi che diano il senso di un’intesa all’interno di una squadra. Nel passato abbiamo avuto il Gre-No-Li del Milan, la BBC della Juventus, la Ma-Gi-Ca del Napoli o la Lu-La dell’Inter. Gren, Nordahl, Liedholm, Barzagli, Bonucci, Chiellini, Maradona, Giordano, Careca, Lukaku e Lautaro abbiamo finito per considerarli impastati agli altri, sebbene ognuno di loro avessero una personalità spiccata. Inseparabili, quindi, in una formula dove uno faceva la fortuna dell’altro (e viceversa, canterebbe Francesco Gabbani). E, in alcuni casi, capaci anche di evocare o rappresentare davvero quel che la sigla prometteva (è indubbio che il tridente del Napoli anni ’80 qualcosa di magico lo aveva davvero, laddove invece altri acronimi non hanno nessun significato e provano a imporsi come marchi tout-court).
Il Milan 2023-24 si presenta domani sera a Bologna con un’altra veste. Non che il 4-3-3 non sia stato adottato da Stefano Pioli in qualche circostanza negli anni passati. Ma stavolta sembra questa la soluzione privilegiata per valorizzare al massimo le nuove idee e chi le va a sostenere in campo dopo i tantissimi acquisti di questa sessione di mercato (e qualcosa potrebbe ancora esserci).
Giusto un mese fa, Stefano Pioli è stato chiaro su due concetti. Il primo è che il nuovo modulo non è una soluzione ideologica e immutabile: «Il 4-3-3 può essere un cambiamento, ma molto dipenderà dalle conoscenze che avremo sul campo, o se arriveranno altri giocatori. Useremo anche altri sistemi, ma siamo già abituati a cambiare all’interno della stessa partita». Il secondo è l’obiettivo che si vuole perseguire o – se volete – la condizione necessaria affinché si possa scendere in campo così e ottenere risultati: « Voglio un Milan felice».
La Gazzetta dello Sport, oggi, si è lanciata e ha generato il Pu-Gi-Le, con tanto di fotomontaggio del mister con i guantoni da box. Pulisic, Giroud e Leao come tridente che dovrà salire sul ring di Bologna e riuscire a sferrare il colpo da ko. Domani sera non ci sono solo 3 punti in palio, ma anche la suggestione di un’idea e di un modo per nominarla. Poi magari la decide Theo o Chukwueze entra e fa meglio dei titolari e allora stop, si andrà alla ricerca di un’altra formula, non tutte possono immediatamente riuscire a imporsi.
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