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Buon compleanno a… Alexis Saelemaekers

Oggi Alexis Saelemaekers compie 24 anni. Ha chiuso la stagione con il massimo dei gol in carriera, 4, che non sono tanti, ma che rappresentano una crescita nell’incidenza del suo gioco

Oggi Alexis Saelemaekers compie 24 anni. Ha chiuso la stagione con il massimo dei gol in carriera, 4, che non sono tanti, ma che rappresentano una crescita nell’incidenza del suo gioco, visto che non è segnare il suo specifico e principale compito. Ed anche se l’annata del Milan è stata decisamente meno entusiasmante di quella precedente conclusasi con lo scudetto, Alexis ha finito giocoforza e suo malgrado col ricevere talvolta complimenti per semplice differenza: di fronte al fallimento di Charles De Ketelaere, gli è stata attribuita la parte del belga positivo a fianco di quello annunciato come un campione e finora rivelatosi come la più grande delusione della Serie A. Succede, talvolta, che stare ai margini delle aspettative sia meglio, lascia maggiori spazi di libertà e di crescita. Anche se lui stesso ha più volte espresso il desiderio di essere più concreto in zona offensiva: «So che non faccio sufficienti gol per il mio ruolo, sto lavorando su questo».

Peraltro, quando lo si fa parlare di calcio, al di là di non voler entrare nel merito delle scelte di Stefano Pioli che lo muove a suo piacimento sulla scacchiera tattica, Saelemaekers ha un’idea precisa di cosa preferisca della sua professione: «Il calcio per me è un gioco: i tifosi che vengono allo stadio vogliono anche vedere le giocate, come un tunnel. Quando si gioca è importante divertirsi e far divertire gli altri, oltre ovviamente fare quello che ti chiede il mister».

Dicevamo del trionfo del 2021-22. Già l’anno prima, ad un certo punto del campionato, Saelemaekers aveva maturato una curiosa statistica. Secondo quanto riportato da Opta, nell’era dei tre punti a vittoria, l’ex Anderlecht era il giocatore che contava più presenze (23) tra quelli che non hanno mai perso in Serie A con 16 vittorie e 7 pareggi. Alla vigilia della gara decisiva con il Sassuolo, che poi avrebbe interpretato perfettamente, al pari del resto dei compagni, parlò di «pressione, ma positiva». Con la convinzione che il tempo, quello più vicino e anche quello molto distante, avesse contribuito a una crescita collettiva e individuale: «Siamo un gruppo più forte rispetto a 5 mesi fa, ora ci mettiamo il cuore e l’anima e possiamo fare qualcosa di bello. Se mi avessero detto, 10 anni fa, che avrei potuto vincere uno scudetto al Milan non ci avrei mai creduto. Per me e per altri tanti giocatori che ancora non hanno vinto».

Eppure, il tricolore non lo aveva protetto da insidie di mercato. La scorsa estate si parlava di una sua possibile cessione, ipotesi ventilata anche in questi giorni e con le stesse motivazioni: tra lui e Messias uno può essere di troppo e c’è bisogno di un incremento di qualità nella posizione che occupa.

Sul piano della personalità, che significa anche nutrire sogni e crederci fino in fondo, Alexis non è secondo a nessuno. Più volte, nel corso dell’ultima Champions League, ha rifiutato di pensare il Milan confinato a un ruolo marginale: «Siamo molto ambiziosi e questo è normale in un club così esigente come il Milan». Una convinzione nata anche dalla positività delle sue prestazioni a partire dal girone.

E anche dall’orgoglio, dichiarato a voce alta quando in campionato il Diavolo è andato a banchettare al Maradona e lui ha segnato uno dei gol più belli della sua avventura italiana, rivendicando che quel pezzettino di stoffa cucito sulla maglia aveva diritto di restare ancora un po’: «In questi ultimi mesi la gente ha dimenticato chi eravamo, forse perché i risultati non erano buoni. Abbiamo fatto vedere che siamo ancora noi i Campioni d’Italia e lo saremo fino alla fine di quest’anno».

É probabile che Saelemaekers sia anche uno di quei giocatori che piacciono più ai compagni che ai tifosi. Spesso sono i suoi movimenti senza palla a permettere gli inserimenti degli esterni che partono da lontano e si trovano spazi meno intasati. Chissà se i famosi algoritmi della nuova gestione milanista li sanno leggere e interpretare nel loro effettivo valore.

Redazione F

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