Oggi Elia Caprile compie 22 anni. Domani si riprende a giocare, l’Empoli scende in campo a Monza e il ragazzo avrà avuto modo – si spera – di assorbire le critiche ricevute una settimana fa, al momento del suo esordio in A. Perché è inutile provare a indorare la pillola, la sconfitta in casa con il Verona è dipesa da un suo intervento a vuoto, che ha trovato in Bonazzoli l’uomo del destino, pronto ad approfittarne. I voti sono stati conseguenti a questo errore, esattamente il contrario di quel che aveva immaginato. E non è che possa consolare appellarsi anche agli errori altrettanto gravi fatti in attacco da Gyasi, che avrebbe potuto portare in vantaggio i suoi e indirizzare diversamente l’intera gara. Le bocciature in pagella ci sono tutte e ci stanno.
«L’errore è grossolano e costa all’Empoli la partita – scrive La Gazzetta dello Sport -. Ma a 21 anni e all’esordio in A può capitare: ha tutto il tempo per rifarsi». Il problema è, a dire il vero, un altro. E va oltre la singola scena che lo ha visto pagare un prezzo. Perché Elia di uscite a vuoto su calcio d’angolo ne ha fatte diverse, ben tre. Dai e dai, era fatale che finisse così. Con tanti rimpianti per il portiere che c’era, il ventiseienne Guglielmo Vicario, finito a difendere la porta del Tottenham, nello stesso giorno della disfatta del successore lui è vincitore per 2-0 sul Manchester United. Pertanto, imbattuto davanti a gente come Rashford, Antony, Bruno Fernandes.
La parata in presa, a quel punto, la fa Paolo Zanetti. Il mister va oltre la difesa d’ufficio del suo portiere, con parole che puntano a rasserenare lui come l’intero ambiente: «Abbiamo fatto una buona partita, creando occasioni importanti. Ci sarebbe stato stretto anche il pareggio e invece alla fine abbiamo perso per un errore individuale, ma noi gli errori individuali li affrontiamo tutti insieme». Quindi, sguardo a metà tra lo ieri e l’oggi, tra il paragone scomodo e la circostanza, per immediatamente volgerlo verso il futuro con un’investitura importante: «Caprile è un ragazzo di talento che ha doti importanti, bisogna dargli il tempo di crescere e sbagliare. Ha solo 20 anni. Era successo anche a Vicario, poi è diventato il portiere che tutti conosciamo oggi. Andrà così anche con Caprile».
Il tecnico avrebbe anche potuto ricordare l’altro debutto del neo-acquisto, in Coppa Italia, quando si è segnalato per avere neutralizzato un penalty a Cassano. Il problema è che quel gesto è arrivato già quando Empoli-Cittadella era sull’1-2 e l’eliminazione dalla competizione, al pari della prima giornata di campionato, segnala una difficoltà complessiva della squadra. Come lo stesso Elia ha dichiarato con estrema franchezza al termine della gara: «Mi interessa poco aver parato il rigore, avrei preferito prendere gol e vincere. Abbiamo cominciato bene, trovando il gol, poi ci siamo abbassati e abbiamo fatto fatica. Il Cittadella ha preso fiducia e ha vinto con merito. Se ha fatto la differenza la determinazione? Può essere. Abbiamo approcciato bene e abbiamo segnato, poi si è spento qualcosa e abbiamo fatto fatica sul piano fisico. Ci siamo allungati, il Cittadella ha fatto una bella partita e ha vinto meritatamente».
La Serie A, certamente, è un altro mondo rispetto all’esperienza precedente a Bari, dove la massima categoria è stata solo sfiorata. Ma che Caprile si fosse meritato l’approdo nel calcio dei grandi non è un parere che può essere confinato solo al suo agente, come certificano anche i 15 clean sheet maturati in B.
«L’Empoli ha poco da invidiare ad altre società di Serie A»: è stato questo il messaggio forte di Elia, quando si è presentato dopo un’estate nella quale si è anche profilata l’ipotesi che il Napoli, che ne detiene il cartellino, lo tenesse in organico.
Poi non è andata così, ed è senza ombra di dubbio meglio sbagliare ma poter giocare con continuità per correggersi. A patto di averne il tempo, ma il bello del calcio – lo dicono tutti quelli che ci lavorano dentro – è che ti dà immediatamente una possibilità per rifarti, anche se probabilmente il portiere empolese potrebbe saltare la trasferta a Monza per un problema alla caviglia.
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