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Buon compleanno a… Koni De Winter

Buon compleanno a Koni De Winter: il difensore belga in forza all’Empoli compie quest’oggi 21 anni

Oggi Koni De Winter compie 21 anni. Il suo vero primo anno in Serie A si è svolto a Empoli, dove ha giocato in prestito, e si è limitato a 14 apparizioni per un totale di 1024 minuti. Sarebbero stati di più, probabilmente, anche se nel ruolo ha davanti un giocatore come Luperto di provata affidabilità, se non ci fosse stato un brutto infortunio contro la Cremonese, una lesione di medio grado del legamento collaterale mediale del ginocchio destro. Si è interrotto così, in maniera traumatica, un percorso di crescita che ha avuto anche una fase molto positiva. Come quella a fine ottobre, quando il giovane belga è stato inserito in una Top 11 settimana che Delphlyx, una piattaforma di scouting, compone sulla base delle prestazioni dei migliori Under 23 dei principali campionati europei. Una formazione nella quale Koni si è trovato in compagnia di giocatori già affermati, a comporre una squadra che sicuramente sarebbe intrigante vedere esprimere, la personalità e la tecnica non mancano:
Vandevoordt (Genk), Samoise (Gent), Okoli (Atalanta), De Winter (Empoli), Truffert (Rennes), K.Thuram (Nizza), Ahamada (Stoccarda), Saka (Arsenal), Denkey (Bruges), Brobbey (Ajax), Kvaratskheila (Napoli).
Non tutto è andato sempre così bene, ovviamente. Ci sono state giornate non semplici, com’è normale per chi non ha poi tantissime occasioni e gioca comunque in una squadra di provincia.

Ma, complessivamente, al netto del dolore fisico provato, il bilancio si può dire soddisfacente. Adesso aarà altrettanto interessante vedere cosa succederà ora che De Winter ha terminato il suo periodo in Toscana e farà ritorno alla casa madre. Capire, cioè, che idea si sono fatti nella società che lo ha lanciato e che, al pari di altri suoi coetanei, ha fatto crescere nella squadra B, altrimenti detta Juventus Under 23 e successivamente ribattezzata Juventus Next Gen. Attorno a questa novità, che è consuetudine in altre nazioni e che invece in Italia è un’opportunità finora messa in atto solo a Torino, c’è una certa curiosità. Rafforzata dopo che si sono visti all’opera alcuni ragazzi che sono sembrati non a disagio nel passaggio dalla Serie C alla A, dando ragione a chi pensa che quello sia un itinerario molto più formativo di una sosta più o meno lunga nel settore giovanile. Anche perché, in parallelo, insieme ci si allena spesso con la prima squadra, si vivono le dinamiche del calcio adulto, si viene aggregati in qualche occasione, si inizia a respirare l’aria dei ritiri pre-partita. E, nel caso di De Winter, si finisce addirittura per debuttare nella Juventus non in campionato, ma in Champions League. E in che circostanze, per di più: allo Stamford Bridge, contro il Chelsea campione d’Europa, negli ultimi minuti di una gara dove la formazione di Allegri sta vivendo una disfatta: 4-0. Non è un episodio isolato. La gara successiva, Juventus-Malmoe, che chiude la prima fase del torneo, lo vede titolare. Tra i più interessati c’è Pavel Nedved, che ai microfoni di Juventus Tv esprime le sue convinzioni: «È un ragazzo molto tranquillo, l’ho visto rilassato. Ho molta curiosità perché credo che lui possa diventare un calciatore veramente forte. Penso che farà bene». Per non farlo agitare, Allegri gli ha comunicato che giocherà solo tre ore prima della partita. Lui dirà di avere vissuto bene l’attesa, «Tranne che nei 10 minuti prima del fischio d’inizio». Dopo, non mancano le buone valutazioni sulla serenità delle sue giocate. E in poche ore, la sua quotazione è già in crescita.

A quel punto, dopo aver mostrato di essere affidabile e avere accumulato partite su partite in Serie C, iniziano ad aprirsi diverse possibilità. Il ritorno in Belgio, nel Bruges, dove c’è chi vorrebbe lanciarlo, non sarebbe per forza di cose un passo indietro, potrebbe giocare le sue carte in una squadra che la Champions la fa. Si parla di diverse squadre di Serie A interessate a giovani di belle speranze.

Infine, si concretizza l’ipotesi Empoli. Una società che ha fiuto per i ragazzi già solo perché li cresce in casa. E Paolo Zanetti, che qualifica Koni come «un talento» al pari di altri che gli mettono a disposizione, insiste sul concetto: «Io sono innamorato del talento, è alla base della mia idea di calcio. E qui ci sono talenti che poi puntualmente esplodono».

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