Nel mondo del calcio, le prestazioni sotto tono di una squadra possono talvolta sollevare onde di critica non solo da parte della stampa e dei tifosi ma anche da figure autorevoli legate al mondo sportivo.
Questo è ciò che sta accadendo al Milan, il cui approccio alla partita contro la Stella Rossa è stato severamente criticato dall’ex allenatore Fabio Capello, una leggenda del calcio italiano noto per il suo occhio critico e per le sue dichiarazioni dirette.
Capello ha espresso a Sky Sport il proprio disappunto per l’atteggiamento avuto ieri sera dai giocatori rossoneri durante la gara coi serbi. Con parole forti, ha descritto lo spettacolo offerto dal Milan come “penoso“, evidenziando un mancato sostegno reciproco tra i giocatori e una difesa ritenuta passiva.
Una delle questioni sollevate da Capello riguarda la percezione del pubblico nei confronti dell’atteggiamento dei giocatori. La tifoseria in questo frangente sembra essere dalla parte dell’allenatore e quindi potrebbe mostrarsi meno tollerante nei confronti di prestazioni percepite come insufficientemente impegnate o prive di passione. La questione dell’amor proprio e della lotta sul campo è stata accentuata, ponendo l’accento sulla necessità per il Milan di mostrare un carattere più combattivo e una maggiore determinazione nei confronti dei propri obiettivi stagionali.
L’ex tecnico non ha mancato di sottolineare il ruolo fondamentale dell’allenatore nella gestione dell’atteggiamento dei suoi giocatori, confermando implicitamente le osservazioni post-partita di Fonseca. “Hanno giocato sotto ritmo. È stata uno spettacolo penoso da vedere, dai, diciamoci la verità. Quello che ha detto l’allenatore, che è il responsabile vero, è stato lampante. […] Giochi a San Siro una partita importante ed è come se giocassero un’amichevole? Deriva da questo la delusione di Fonseca. Come si fa a non avere amor proprio, a non lottare? È la cosa peggiore”.
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