La Repubblica lancia l’allarme per il calcio italiano: se la norma verrà approvata senza modifiche le squadre della Serie A non potranno partecipare a tutte le competizioni europee.
Il nodo centrale di questa vicenda è un emendamento, noto come emendamento Mulè, che mira a modificare radicalmente la struttura decisionale e gestionale del calcio in Italia. L’emendamento propone un cambiamento radicale nella governance del calcio italiano, fornendo alle leghe, in particolare alla Serie A, una completa autonomia statutaria, regolamentare, organizzativa e gestionale. Questo significherebbe che la Serie A avrebbe un parere vincolante sulle delibere della Federazione Italiana Giuoco Calcio (FIGC) che la riguardano, oltre alla possibilità di ricorrere contro la giustizia sportiva direttamente al TAR del Lazio. Una proposta che, di fatto, minerebbe l’autonomia della FIGC.
La reazione del presidente della UEFA, Aleksander Ceferin, non si è fatta attendere. Durante un confronto con il Ministro dello Sport, Giovanni Abodi, in occasione degli ottavi di Euro 2024, Ceferin ha espresso in termini inequivocabili la posizione della UEFA, minacciando l’esclusione delle squadre italiane dalle competizioni europee qualora il testo dell’emendamento non subisca sostanziali modifiche. Abodi, dal canto suo, ha assicurato che l’emendamento “non esiste più“, promettendo una sua profonda riformulazione prima della sua approvazione prevista in commissione il 9 luglio, cioè oggi.
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