Sperimentare nuove mosse tecnico tattiche è quasi sempre sinonimo di ambizione, ma dall’altra parte, citando “I Mercenari”, nessuno batte il classico: meno esaltante e al tempo stesso concreto, soprattutto se si tratta di rilanciarsi dopo un periodo buio. Ciò che è accaduto all’Atalanta dieci anni fa contro l’Udinese.
Un passo indietro. Stefano Colantuono era partito con l’intenzione di utilizzare per la sua Atalanta un 4-3-3 offensivo con Livaja, German Denis e Bonaventura, ma tale scelta venne scartata dopo 5 giornate a causa di 4 sconfitte (di cui tre consecutive) con un gioco praticamente inesistente e quell’equilibrio perso soprattutto dietro, nonostante l’acquisto dell’ex Milan Mario Yepes.
A Bergamo arriva l’Udinese, e Colantuono stavolta non si snatura dal suo credo tattico: 4-4-1-1 con il ritorno della coppia argentina Moralez-Denis. La squadra bergamasca parte all’attacco sfiorando il vantaggio con Stendardo, Maxi, Cigarini e soprattutto German Denis (grande ex), che se prima con un colpo di testa aveva impegnato l’estremo difensore bianconero, verso la fine del primo tempo sfrutta un bell’assist di Raimondi trafiggendo l’Udinese sotto la Pisani.
Nella ripresa gli ospiti sfiorano il raddoppio fino a quando Cigarini con un pallonetto preciso non serve German Denis che, con un tiro delicato, firma il 2-0 finale. La reazione che serviva per mettere la prima pietra su quello che sarà il grande campionato dell’Atalanta di quell’anno.
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