Ivory Coast's forward Wilfried Bony carries goalkeeper Boubacar Barry on his shoulders as they celebrate with forward Gervinho after winning the 2015 African Cup of Nations final football match between Ivory Coast and Ghana in Bata on February 8, 2015. AFP PHOTO / CARL DE SOUZA (Photo credit should read CARL DE SOUZA/AFP/Getty Images)
La Costa d’Avorio dei romanisti Gervinho e Doumbia vince la seconda Coppa d’Africa della sua storia dopo 23 anni, curiosamente come nel 1992 in Senegal battendo dopo un’infinita serie di calci di rigore il Ghana, al termine di 120 minuti terminati sul punteggio di 0-0. E’ successo di tutto questa sera a Bata anche se i tempi regolamentari, con annessa mezz’ora supplementare, non sono stati così emozionanti come l’appendice dei tiri dagli undici metri, quando le Black Stars del Ghana hanno subito messo il naso avanti con due rigori realizzati contro gli errori incredibili di Bony e Tallo. Avram Grant, che proprio dal dischetto perse una leggendaria finale di Champions League a Mosca alla guida del Chelsea (epico l’errore di Terry), già pregustava la vittoria finale dopo un torneo condotto magistralmente al netto dell’esordio sciagurato contro il Senegal. Ma il destino stasera aveva in serbo una storia diversa.
Che qualcosa di clamoroso potesse succedere si era intuito già alla vigilia: il portiere titolare degli ivoriani, il 27enne Sylvain Gbohouo (sconosciuto in Europa, ha appena firmato per il Mazembe) aveva dato forfait, a sostituirlo il vecchio Babacar Barry, detto Copa, 36 primavere e tante stagioni in Europa tra Rennes, Beveren e Lokeren (dove attualmente gioca); ebbene è proprio lui a rimettere in carreggiata la selezione allenata dall’affascinante Hervé Renard, l’anno passato male alla guida del Sochaux. Para il rigore del parmense Acquah, poi Acheampong tira fuori, dopo quattro penalty a testa è 2-2. E all’improvviso nessuno sbaglia più, ma Barry inizia a simulare infortuni muscolari tra un’esecuzione e l’altra; i ghanesi si innervosiscono ma non falliscono, quando arriva il momento dell’undicesimo rigore tutti hanno realizzato: sarebbe toccato ai portieri.
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Razak, attualmente in forza al Mirandes (Segunda spagnola), si lascia intimidire dal collega che dopo l’intervento alla sua sinistra pare essersi fatto male alla mano; ma è la solita sceneggiata, perché dopo poco è freddissimo a realizzare il suo tiro e ha candidarsi seriamente a diventare l’eroe nazionale della Costa d’Avorio. E ad Abidjan torna di moda il nome di Alain Gouamené, anche lui di professione portiere che a Dakar vinse il torneo tirando anch’egli un rigore; l’ex estremo difensore del Tolosa non sventò però quello del collega ghanese, la doppia impresa di Copa è di quelle destinate a fare il giro del mondo. Ma non parlatene in quel di Accra: lì si stanno ancora disperando, terza finale di fila persa, l’ultimo successo delle stelle nere risale ormai a 35 anni fa. Chiudiamo col tweet di Rudi Garcia che a fine gara si è subito complimentato con Gervinho e Doumbia:
Le sacre de la Côte d'Ivoire au bout du suspense.. Félicitations aux 2 Romains Gervinho et Doumbia pic.twitter.com/9R6z7b76Dg
— Rudi Garcia (@RudiGarcia) 8 Febbraio 2015
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