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De Sanctis: “Roma sotto la curva? Istituzioni dovevano fermarci”

[blogo-video provider_video_id=”nAn9qePsf-c” provider=”youtube” title=”Europa League, Roma-Fiorentina: la squadra sotto la Curva Sud per parlare con i tifosi” thumb=”” url=”https://www.youtube.com/watch?v=nAn9qePsf-c”]

La Roma torna al successo sul terreno di gioco di Cesena, ma i giallorossi non riescono a godersi i tre punti. Morgan De Sanctis, presentatosi nel post-partita davanti ai microfoni dei giornalisti, conferma che ancora qualcosa ribolle nell’ambiente giallorosso, dopo quanto accaduto al termine di Roma-Fiorentina. Sconfitti e umiliati dai viola, che hanno eliminato i giallorossi dall’Europa League, i giocatori del club capitolino si sono recati sollo la Curva imbufalita dei propri tifosi, per raccogliere una buona dose di in sulti e anche qualche accendino in testa.

Immagini che hanno fatto molto discutere sull’opportunità, da parte di professionisti di questo calibro, di andare sotto la curva a dare spiegazioni ai tifosi, che comunque pagano il biglietto e hanno tutto il diritto di decidere se applaudire o fischiare. De Sanctis vuole togliersi qualche sassolino dalla scarpa e parlando ai microfoni di Sky Sport, accusa il ‘palazzo’ per non essere intervenuto nel post-partita di Roma-Fiorentina. Gli ispettori federali presenti sul terreno di gioco, hanno assistito alla processione dei giocatori della Roma senza intervenire, ma semplicemente registrando quanto stesse accadendo.

“Le istituzioni non devono lamentarsi di quello che è successo. Erano presenti: se non volevano – dichiara De Sanctis – potevano dirci di non andare. Siamo andati anche per spegnere la veemenza dei tifosi, il nostro gesto ha alleggerito il lavoro delle istituzioni stesse. Io sono anche consigliere federale, di questo vorrei parlare con Tavecchio”.

Massimo Mauro, opinionista Sky, fa notare a De Sanctis che “se uno sotto la curva non ci vuole andare non ci va, non è costretto a farlo”, ma De Sanctis ribadisce il concetto:

“Se uno non mi dice che una cosa non la devo fare, io la faccio”.

Insomma, un concetto abbastanza lato e che lascia aperte molteplici considerazioni: una cosa sconveniente non la si fa se e solo se esiste un divieto. Ad ogni modo la questione sarà trattata nei prossimi giorni dalle istituzioni e non sono da escludere provvedimenti a sorpresa.

Mirko Nicolino

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