Nemo profeta in patria, ma ogni tanto può arrivare il ‘pentimento’. L’Italia lo ha lasciato andare qualche anno fa, adesso Roberto De Zerbi è uno dei tecnici più quotati sul panorama internazione con il suo Brighton, grande sorpresa della Premier League e nel Belpaese c’è chi lo rimpiange. Intervenuto ieri in occasione del Trofeo Maestrelli, ha parlato anche di un suo possibile ritorno in Italia. Di seguito le sue parole.
ASPETTATIVE – «Fare una lezione a Coverciano è stato un onore, così come questo premio. Io mi diverto fin dall’inizio a fare questo livello, facevo cose discrete anche prima del Brighton. Ora ci sono ancora più aspettative. Anche i complimenti di Guardiola, il più grande di tutti, mettono pressione e responsabilità. Il calcio italiano con le semifinali e le finali europee ha fatto bene, dobbiamo essere contenti».
SCUOLA ITALIANA – «La scuola italiana sforna sempre gente competente e giocare contro le italiane è molto difficile. Ogni anno ci sono giovani interessanti e in Toscana uno come Zanetti all’Empoli ha fatto benissimo. Verranno sempre fuori grandi allenatori».
VOCI SU ITALIANO – «Lui non è più emergente, è una realtà. Un allenatore arrivato dopo gli anni a Firenze e a La Spezia».
VOCI SUL NAPOLI – «So solo che Spalletti ha fatto un lavoro strepitoso. Era già un grande allenatore, quest’anno però ha vinto e ha messo il sigillo. Il Napoli è stato un motivo d’orgoglio anche all’estero».
AQUILANI PRONTO PER UNA PRIMA SQUADRA – «Per me sì, ma dipende sempre dalle situazioni. Alberto ha competenza, personalità e carisma: credo che sia pronto, già da un po».
RITORNO IN ITALIA – «Vorrei farlo, anche se non so quando. Ma tra pochi anni perché questo lavoro è tosto. Il mio obiettivo è tornare, anche se non è una necessità perché mi voglio divertire».
BERARDI – «Può andare dove vuole. Secondo me è stato bravo a non buttarsi, è un ragazzo intelligente e saprà la cosa migliore da fare».
TONALI AL NEWCASTLE – «Penso che farà bene, potrà confrontarsi al massimo anche se era già al Milan. Mi è sempre piaciuto».
PREMIER PIÙ AVANTI DELLA SERIE A – «Bisogna capire di cosa si parla. La Premier può comprare chiunque ma a livello tattico noi siamo forse un po’ più strateghi».
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