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Di Stefano: “Zirkzee? Il Milan può mandare un segnale a tutto il mondo del calcio, ecco perché la conferenza di Ibra non è piaciuta”

Il giornalista di Sky Sport Peppe di Stefano ha detto la sua sui due temi più dibattuti dell’estate rossonera.

Peppe Di Stefano ha parlato della conferenza stampa di Ibrahimovic in un’intervista sul canale YouTube di Carlo Pellegatti. “Mi è piaciuta tantissimo la conferenza di Zlatan Ibrahimovic, la prima vera da dirigente, non ha utilizzato i toni alti. Perché non è piaciuta molto ai tifosi? Perché Ibra, secondo me, per la prima volta…”.

Il parere

Io ti parlo da cronista: Ibra per la prima volta, eravamo abituati a fare 3 minuti di intervista flash a Sky, piuttosto che Mediaset, piuttosto che altre redazioni, nei post partita, in 3 minuti, con l’adrenalina del match. Ibra, in quanto spesso migliore in campo, parlava al 94′, quindi ancora con l’adrenalina in corpo, ti dava due tre titoli e quello era. Adesso è stata una conferenza sicuramente studiata. programmata, rifelssiva, cioè non è stata una conferenza stampa dove lui di getto diceva le cose. Aveva sicuramente delle idee chiare”.

Zlatan Ibrahimovic

Il parallelo

La frase più forte di tutto per me è ‘Restano Theo, Leao e Maignan’, perché in queste ore qui a Dortmund c’era Beppe Marotta, e Beppe Marotta ovviamente confermava i rinnovi di alcuni giocatori dell’Inter, ed è chiaro che quelli sono gli acquisti dell’Inter. Per il Milan trattenere giocatori come Theo, Maignan e Leao, visto come sta andando un po’ il calcio italiano, secondo me sarebbe una gran bella conquista. E se poi a questo unisci i giocatori in attacco, a centrocampo, difesa e terzino, il Milan può diventare una squadra ancora più forte“. 

Sull’affare Zirkzee

“Bisogna capire cosa vorrà fare. So che il Milan non vuole fare un passo indietro. Se si trova un equilibrio, poi attenzione che il calcio non si chiude a Zirkzee, se il Milan vuole poi dare anche un segnale anche agli altri giocatori, e al mondo del calcio mi consento in generale, è il caso di non piegarsi difronte a queste richieste. Dall’altra parte, come dici, spero che Kia capisca bene che nel percorso di crescita del giocatore, un club come il Milan, Champions League, giovani, aspettative, può essere il posto migliore nel quale andare. Chissà se Tijjani Reijnders in queste ore dal ritiro dell’Olanda gli sta parlando un po’ di Milano ecco”. 

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