Dramma rossonero, retrocessione a tavolino: corsa contro il tempo - Calcioblog.it (screen Youtube)
Non bastavano i casi di Brescia e Trapani, con deferimenti e penalizzazioni per gravi irregolarità fiscali, né le clamorose esclusioni di Turris e Taranto dalla Serie C, che hanno riscritto la classifica del Girone C a stagione in corso.
Il calcio italiano, specie nei campionati minori, continua a essere investito da scosse giudiziarie e amministrative che mettono a nudo fragilità strutturali e gestioni scriteriate. La stagione 2024/25 rischia di essere ricordata più per gli atti dei tribunali sportivi e civili che per quanto accaduto sul rettangolo verde. La Serie C, in particolare, è ormai al collasso sistemico. I fallimenti societari si susseguono come tessere di un domino che pare inarrestabile.
La Lega Pro è sotto assedio e la FIGC non può più limitarsi a interventi tampone: servono soluzioni strutturali, nuove regole per l’accesso al professionismo e controlli rigorosi fin dall’iscrizione. In questo contesto, ogni nuova notizia rischia di suonare come una condanna definitiva per la credibilità della categoria. L’ultima tegola arriva dalla Toscana, dove una delle squadre storiche del calcio italiano è caduta nuovamente sotto il peso dei debiti e il cui destino è appeso a un filo: se vorrà salvarsi sarà una corsa contro il tempo.
Il Tribunale di Lucca ha dichiarato ufficialmente il fallimento della Lucchese, club fondato nel 1905 e tra i più antichi ancora in attività nei nostri campionati. È la quarta volta in 17 anni che la squadra rossonera finisce in bancarotta, a testimonianza di una fragilità gestionale mai del tutto risolta. Eppure, il club ha ancora una speranza per non sparire dai radar del professionismo: la possibilità, remota ma concreta, di disputare anche la prossima stagione in Serie C. Per salvare il titolo sportivo e l’iscrizione, però, sarà necessaria una corsa contro il tempo. Occorrerà bandire un’asta per l’acquisizione del club da parte di nuovi soggetti imprenditoriali e soprattutto saldare stipendi e contributi arretrati entro l’inizio di giugno.
Tra le prime a muoversi, la società di mediazione creditizia Affida Srl, sponsor principale della squadra, che ha già manifestato interesse per conto terzi. Il piano B, tutt’altro che romantico, prevede invece la fusione con il Ghiviborgo e la ripartenza dalla Serie D con una nuova matricola. Una soluzione che eviterebbe la scomparsa della tradizione calcistica lucchese, ma che sancirebbe, di fatto, l’ennesimo fallimento tecnico e organizzativo. Domenica la Lucchese avrebbe dovuto celebrare i 120 anni dalla fondazione. Invece, dovrà lottare con l’incubo dell’estinzione.
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