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Quando gli allenatori bacchettano i giornalisti: gli sfoghi di Montella e Benitez

Entrambe non mettono insieme i punti delle capoliste Juve e Roma, chiaro che per la terza e la quarta forza del campionato scorso questo avvio di stagione sia stato tutt’altro che positivo: la fortuna per Fiorentina e Napoli è che i loro allenatori sono persone misurate, con le spalle larghe, capaci di sopportare la pressione di piazze esigenti come quella viola e quella partenopea. Eppure la pazienza in alcuni casi più raggiungere un limite, così ieri entrambi i tecnici hanno risposto per le rime ai giornalisti presenti durante la conferenza stampa, rei di fare domande maliziose e comunque di cercare di metterli in difficoltà.

La Fiorentina è stata falcidiata dagli infortuni, in fin dei conti ha perso solo a Roma e in Europa è partita col piede giusto; il campionato è appena iniziato, eppure a Firenze sono già molti, se non troppi, a storcere il naso. Vincenzo Montella sta facendo il massimo con quello che ha a disposizione, contro Genoa e Sassuolo (due 0-0 casalinghi) i viola meritavano i tre punti, eppure ieri un inviato della carta stampata ha stuzzicato il tecnico campano criticandogli il cambio di Borja Valero sostituito da Aquilani nella ripresa; la risposta dell’aeroplanino è stata piccata ma elegante:

“Sono contento se la sostituzione non vi è piaciuta, diversamente sareste voi a fare l’allenatore e non io. E’ compito di un allenatore accettare le critiche, subire e non farsi condizionare. Mi dà però fastidio il poco rispetto verso i calciatori e chi ha fatto tanto in questi due anni. Con un pizzico di fortuna in più oggi avremmo quattro punti in più, il campionato è appena iniziato”.

Colpito e affondato. Così come è riuscito a imporre la sua esperienza Rafael Benitez, ormai stufo di continue critiche dopo un primo mese e mezzo da incubo per il Napoli: il trainer spagnolo non ci sta a passare per uno sprovveduto, e di tutto ha bisogno per uscire fuori da questo momento insieme ai suoi ragazzi, tranne che di giornalisti che gli fanno la morale. Sempre educato con i media, ieri ha battuto i pugni sul tavolo, forte anche dei tre punti conquistati – sudando non poco – contro il Sassuolo:

“Mi dà fastidio essere trattato come fossi uno piovuto dal cielo e che non sa come uscire da questo momento. Io ho una storia professionale di 28 anni. Io so quello che c’è da fare e voglio più rispetto. Non mi va di sorridere, tornerò a farlo dopo che avrò vinto cinque gare consecutive”.

Non sono sfoghi epici come quelli di Trapattoni, Malesani o Conte (ai tempi del Siena), ma comunque prese di posizione nette a difesa del proprio lavoro e della propria professionalità. Ma è anche vero che è il gioco delle parti e che le provocazioni dei giornalisti piacciono ai lettori: per questo ci sono piaciute le risposte di Montella e Benitez, due persone intelligenti che anche nei momenti di difficoltà non perdono la testa. Ma esigono rispetto.

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